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Nella galassia dei vaccinoscettici francesi

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Diritti d'autore euronews
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Di Julian GOMEZ
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La Francia è uno dei paesi con più scettici sui vaccini al mondo. Ma uno scettico non è necessariamente un no-vax. Andiamo a scoprire questa galassia, e cerchiamo di capire come combattere il complottismo degli estremisti.

La Francia è uno dei paesi con più scettici sui vaccini al mondo. Ma uno scettico non è necessariamente un no-vax. Andiamo a scoprire questa galassia, e cerchiamo di capire come combattere il complottismo degli estremisti.

La Francia, paese "vaccinoscettico"

Insieme alla vaccinazione contro il coronavirus, in Europa si diffondono le campagne degli antivaccinisti. E lo scetticismo nei confronti dei vaccini, che sfuma spesso in opposizione esplicita, è particolarmente diffuso in Francia.

Uno scetticismo che emerge costantemente nei sondaggi. Per il Covid, meno del 60 per cento della popolazione francese è convinto dell'efficacia e della sicurezza del vaccino.

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La fiducia nel vaccino contro il Covid-19 in vari paesi europeiEuronews

E ben un terzo della popolazione, di qualunque sesso, origine o stato civile, non si fida dei vaccini in generale.

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Persone (in percentuale) che hanno risposto "non sono d'accordo" sulla sicurezza dei vaccini per categorie demograficheEuronews

E i no-vax ne approfittano, cercando di capitalizzare su questa serpeggiante incertezza. Alcuni vogliono guadagnare influenza politica o sociale. Altri cercano modi di approfittare dei loro rapporti con lobby pseudomediche, guru che vendono rimedi miracolosi e persino con il mercato dell'alimentazione vegana.

Ma chi sono questi antivaccinisti? Siamo andati a incontrarli, verificando fatti e affermazioni.

A casa di un no-vax

Uno di loro dichiara di avere 125 mila follower sui vari social media. Ci sono volute sei settimane per convincerlo a parlare, e alla fine ha accettato a condizione di restare anonimo. Dice di aver ricevuto minacce di morte e che BigPharma lo tiene d'occhio: "Certi vaccini di Bill Gates - sostiene - hanno provocato grandi pandemie in certi paesi, come in India, dove Gates ha portato il suo vaccino, credo contro la polio. È lui che ha inoculato la poliomelite a 450 mila bambini. E in altri paesi, come in Kenya, ha provocato la sterilizzazione di diverse migliaia di giovani donne".

Quando gli chiediamo prove, afferma che "Lo stesso Bill Gates ha annunciato in una conferenza TEDx e in altre occasioni che la vaccinazione in Africa faceva un ottimo lavoro nello spopolamento".

Idee senza fondamento, naturalmente, quelle che propugna quest'insegnante di danza sessantaduenne di Lilla, ma che vengono ampiamente condivise da estremisti no-vax, condite di accuse, spesso al limite dell'antisemitismo, di complotti da parte del capitale e di Big Pharma, mettendo nello stesso calderone massoneria, satanismo e Cabala.

Uno dei suoi cavalli di battaglia: "C'è un'azienda che si chiama Moderna, che ha ricevuto investimenti da Merck, e che circa cinque anni fa aveva già fatto ricerche su un vaccino contro il Covid. Nel 2015. Sono veggenti? Conoscono il futuro? Il Covid io l'ho scoperto da poco, come lei. Lo stesso per il coronavirus. Ma c'è chi aveva già fatto ricerche su questo vaccino. L'Istituto Pasteur ha registrato brevetti sul coronavirus e sul Covid".

Fagocitati dai complottisti

L'istituto che prende il nome dal pioniere francese della vaccinazione smentisce naturalmente di aver registrato brevetti per un vaccino nel 2003, come sostengono molti no-vax. No-vax che si sono ulteriormente radicalizzati con l'arrivo della pandemia, conferma Laurent-Henri Vignaud, co-autore di un libro sulla storia dei movimenti anti-vaccino: "Gli antivaccinisti sono stati fagocitati dai complottisti. L'antivaccinista tradizionale, classico, è una persona che si preoccupa della propria salute e di quella dei suoi figli, non vuole che si iniettino prodotti chimici nel corpo dei suoi figli. È questo l'argomento principale, è un argomento che riguarda la salute, non ha niente a che fare con l'immaginare che dei virus o dei vaccini siano fabbricati su Marte per sterminare metà della popolazione".

Complottisti a parte, il professor Vignaud distingue chiaramente fra scettici e veri no-vax. I profili sono vari: "Esiste un argomento 'fatalista' di tipo religioso: non vogliamo il vaccino perché Dio ci ha voluti malati e non bisogna opporsi alla volontà divina. Poi ci sono degli argomenti di tipo pseudoscientifico, cioè ci sono persone che non credono alla pericolosità dei virus. Ci sono anche degli argomenti di tipo naturalistico: bisogna lasciare la natura fare il suo corso. Il quarto argomento è politico: ci sono persone che sono ferocemente contrarie al fatto che lo Stato le obblighi ad assumere un farmaco".

"Sarà come lo scandalo dell'amianto"

Uno dei movimenti antivaccino più attivi di Francia è nato a Orville, minuscolo villaggio di 120 anime situato quasi al centro esatto dell'Esagono. Marie è convinta che sua figlia, come molti altri bambini, sia diventata autistica dopo che le è stato inoculato il cocktail di vaccini obbligatori all'epoca. Una teoria che è stata ripetutamente smentita, prove alla mano, dalla comunità scientifica. Ma lei non si scompone: "È una truffa. Sempre più persone stanno cominciando a rendersi conto di essere state truffate. Non c'è un'altra parola per definirlo. È un prodotto che non funziona, che ha effetti collaterali, vaccino o no ci si può ammalare lo stesso, non c'è, per così dire, assistenza post-vendita... Come volete chiamarlo?"

Non solo anti-vaccino, ma anti-tutto... Ma, nei commenti, non tutti sono d'accordo

Marie vanta circa 12 mila follower sui social media, e si dice ottimista sul futuro del suo messaggio militante anti-vax: "Sarà come altri scandali che abbiamo avuto in passato, come l'amianto, ci è voluto molto tempo prima che ammettessero che c'era un problema. Stessa cosa per il fumo: per molto tempo ci hanno detto che non c'erano problemi, e poi stop, basta. Sarà esattamente la stessa cosa per la vaccinazione".

Più trasparenza per combattere i complottismi

Il confine fra no-vax e cittadino dubbioso a volte è molto sottile. Il sociologo Jeremy Ward è un esperto della questione, e spiega la situazione con la sfiducia crescente nei confronti delle autorità sanitarie in Francia: "La maggiore esitazione a farsi vaccinare in Francia nasce dal fatto che ci sono stati molti più dibattiti pubblici sulla sicurezza dei vaccini. Abbiamo avuto il dibattito sul vaccino per l'epatite B alla fine degli anni Novanta, poi quello sull'H1N1 nel 2009, poi sul papilloma virus, poi sugli adiuvanti di alluminio, poi sui vaccini polivalenti... È stato un decennio molto complicato".

Le autorità sanitarie francesi come possono recuperare credibilità, contrastare i messaggi dei no-vax e convincere gli indecisi? "Per cominciare bisogna ascoltare e prendere sul serio i dubbi delle persone - risponde Ward -. Un primo impulso sarebbe di respingere questi dubbi, dicendo: sono solo mamme isteriche, peraltro con tutte le implicazioni sessiste che ne derivano. E poi sappiamo che è molto importante non lasciar circolare delle falsità senza rispondere. Basta anche solo dire che un'indagine è in corso. Ci vuole quindi uno sforzo comunicativo, e soprattutto ci vuole trasparenza. Bisogna poter avere accesso ai rapporti sugli effetti collaterali indesiderati".

Gli esperti sostengono che si sta già lavorando su una maggiore trasparenza, il che spiegherebbe perché, secondo i sondaggi, cresce il numero di francesi disposti a farsi vaccinare.

Journalist • Selene Verri

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