In Belgio rischio tagli per le cure degli immigrati irregolari

La crisi dello stato sociale colpisce anche il Belgio, conosciuto finora come un Paese capace di fornire protezione anche ai più vulnerabili. Una nuova legge potrebbe impedire le cure sanitare degli immigrati irregolari. Come Rachid e Sakina, che si chiedono come riusciranno a pagare la fattura del parto, di circa 5.000 euro. Nonostante abbiano diritto all'assistenza medica, la burocrazia ha reso impossibile per loro usufruirne. "Ho fatto tutto per la mia famiglia- assicura Rachid- ma sfortunatamente non possiamo avere accesso alle cure. Siamo bloccati adesso, vi giuro che siamo davvero bloccati".
Sakina è disperata: "Che cosa posso fare? Non ho diritto di ricoverarmi in ospedale, quando vado in ospedale devo pagare, se medici del mondo non mi aiuta. Questo per me è un problema".
L'associazione "Medici del mondo" segue molti casi come questo. Ed ora è ancora più preoccupata perché la nuova legge limiterà maggiormente copertura sanitaria per gli immigrati irregolari. Il testo prevede, infatti, di sanzionare medici e assistenti sociali che operano senza giustificazione. Il governo sostiene che questa riforma intende evitare gli abusi, ma le ONG smentiscono: "Questa idea che i migranti sono qui per approfittare del sistema di sicurezza sociale è s un argomento infondato che fomenta la xenofobia che vediamo crescere in Belgio e in Europa", spiega Ruth Shrimpling di Medici del Mondo.
Secondo l'associazione, attualmente il 90% delle persone prive di documenti non ricorre mai all'assistenza medica e questo servizio rappresenta solo lo 0,2% del bilancio totale dell'assistenza sociale.