Nel 2024 in Amazzonia sono bruciati 3,3 milioni di ettari e 791 milioni di tonnellate di CO₂. Si tratta della stagione più distruttiva degli ultimi vent'anni
La foresta amazzonica ha registrato nel 2024 gli incendi più devastanti degli ultimi vent'anni, con 3,3 milioni di ettari colpiti. Lo ha affermato un nuovo studio del Centro comune di ricerca della Commissione Europea, pubblicato il 9 ottobre su Biogeosciences.
Gli incendi hanno provocato emissioni record di anidride carbonica e un degrado generale dell'ecosistema, mettendo in luce la "crescente fragilità ecologica" della regione, secondo i ricercatori.
Danni record degli incendi in Amazzonia
Gli scienziati hanno rilevato il degrado forestale causata dagli incendi con un "livello di precisione senza precedenti", utilizzando dati del sistema di monitoraggio delle foreste tropicali.
Nel 2024 gli incendi hanno rilasciato nell'atmosfera circa 791 milioni di tonnellate di anidride carbonica, una quantità pari alle emissioni prodotte dalla Germania in un anno.
Si tratta della prima volta in cui il degrado causato dagli incendi ha superato la deforestazione come principale causa delle emissioni di carbonio in Amazzonia.
Le emissioni sono aumentate di sette volte rispetto alla media dei due anni precedenti.
“L'aumento degli incendi, causato dai cambiamenti climatici e dallo sfruttamento del suolo, rischia di portare l'Amazzonia a un catastrofico punto di non ritorno,” ha avvertito lo studio.
"Sono necessari sforzi urgenti e coordinati per mitigare questi fattori e prevenire danni irreversibili agli ecosistemi".
Anche la diffusione geografica degli incendi ha destato preoccupazione tra i ricercatori, con il Brasile che ha registrato il livello più alto di emissioni da degrado forestale mai documentato.
In Bolivia, gli incendi hanno colpito quasi un decimo della copertura forestale del Paese. Un colpo drammatico per una regione che da tempo è un essenziale rifugio di biodiversità.
Gli incendi in Amazzonia sono causati da siccità, cambiamento climatico e sfruttamento delle risorse
L'Amazzonia è storicamente resistente agli incendi a causa dell'alta umidità e delle piogge regolari.
Ma la siccità del 2023-2024 e le estreme ondate di calore hanno ridotto le risorse idriche della regione e l'umidità del suolo, aumentando gli incendi.
Il cambiamento climatico, la siccità, la frammentazione delle foreste (dove grandi aree forestali continue vengono suddivise in pezzi più piccoli a causa dell'attività umana), e la cattiva gestione del territorio hanno causato un "aumento straordinario" degli incendi nella regione, secondo i ricercatori.
Tra le cause ci sono anche gli incendi dolosi appiccati da chi occupa le terre e i cosiddetti incendi di fuga, una tecnica in cui i pompieri accendono intenzionalmente un piccolo fuoco in un’area sicura per creare una zona priva di vegetazione dove ripararsi da un incendio più grande.
Per fermare gli incendi in Amazzonia serve una migliore gestione locale
Lo studio ha evidenziato come gli incendi possano compromettere l'integrità della foresta senza necessariamente distruggerla completamente.
“Le foreste degradate possono sembrare intatte dall'alto, ma perdono una parte significativa della loro biomassa e della loro funzione ecologica".
Per questo motivo, secondo i ricercatori bisogna rafforzare le politiche di protezione delle foreste e sostenere gli sforzi di gestione locale e indigena, in "un'azione immediata e coordinata" per aiutare a ridurre gli incendi.