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Elezioni Paesi Bassi, l'estrema destra di Wilders in testa nei sondaggi: ecco tutti gli scenari

Geert Wilders, leader del PVV, durante un dibattito televisivo.
Geert Wilders, leader del PVV, durante un dibattito televisivo. Diritti d'autore  Peter Dejong/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Peter Dejong/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Di Cynthia Kroet
Pubblicato il
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Il leader conservatore è in vantaggio nei sondaggi ma dovrà fare accordi di maggioranza, come nel caso dell'ultimo esecutivo che poi ha fatto cadere. Si vota mercoledì per il rinnovo della Camera bassa del parlamento

I Paesi Bassi tornano al voto questo mercoledì per la terza volta in cinque anni in elezioni politiche per il rinnovo della Camera bassa del parlamento.

I cittadini olandesi andranno alle urne in anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura, a causa della caduta del governo guidato da Dick Schoof, dimessosi a giugno dopo l'uscita dalla maggioranza del partito di estrema destra del Partito della Libertà (Pvv), guidato da Geert Wilders.

I dati della vigilia lasciano presagire una vittoria proprio per il Pvv con il suo programma anti-immigrazione e nazionalista.

Tuttavia, gli ultimi sondaggi mostrano che il centrosinistra (GroenLinks-PvdA) potrebbe ottenere 24 seggi e il centrodestra cristiano-democratico 22 seggi, arrivando non lontani dai 29 previsti per il Pvv. Dati che anticipano una lotta serrata e nessun percorso chiaro per la formazione di un governo guidato da Wilders, anche se dovesse vincere.

Un voto dall'esito imprevedibile, ancora di più se si considera che due terzi degli elettori hanno dichiarato di non avere ancora deciso per chi votare tra i 27 partiti in competizione, secondo i media olandesi.

Ecco cosa aspettarsi dalle elezioni di mercoledì.

I partiti minori potrebbero fare la differenza

Nel 2023, le elezioni olandesi hanno visto una corsa serrata tra il Pvv di Wilders (37 seggi) e GroenLinks-PvdA (25 seggi), con l'ex commissario europeo per il Green Deal, Frans Timmermans, alla guida del partito di centro-sinistra.

Tradizionalmente, il sistema olandese vede una pluralità di partiti minori giocare un ruolo chiave nel decidere la formazione del governo. Tuttavia, l'ultima tornata elettorale ha visto una forte polarizzazione degli elettori, che hanno scelto la destra o il centro-sinistra, lasciando poco spazio ai partiti minori e indicando una forte spaccatura ideologica nel Paese.

Questa volta, i sondaggi prevedono risultati migliori per i partiti più piccoli e di centro, il che potrebbe rendere ancora più difficile la formazione di una maggioranza in parlamento.

Nel sistema olandese, in cui nessun partito ottiene la maggioranza assoluta, una combinazione di partiti avrebbe bisogno di 76 seggi per poter formare un governo.

Oltre al Pvv e al GroenLinks-PvdA, il partito di centrodestra Appello cristiano democratico (Cda) è in forte crescita, tanto che potrebbe fare un balzo di 17 seggi rispetto al 2023, assicurandosene 22 in totale.

Seguono il Vvd di centro-destra, con 20 seggi, i liberali del D66 con 17 seggi, e i partiti di estrema destra Ja21 con 9 seggi e Forum per la democrazia (FvD) con 6 seggi.

In base agli ultimi sondaggi, almeno cinque partiti dovranno collaborare per formare un nuovo governo.

Il cristiano-democratico Bontenbal come premier di compromesso

Il nuovo arrivato Henri Bontenbal, 42enne ex consulente per l'energia e la sostenibilità che ha assunto la guida del Cda nel 2023, è un serio candidato a diventare il prossimo primo ministro dei Paesi Bassi.

Secondo i sondaggi, è considerato il candidato di compromesso da più partiti - di destra e di sinistra - che lo preferirebbero a Wilders alla guida del prossimo governo.

Il programma di Bontenbal di "decenza e rispetto" e di "tornare al lavoro" - in riferimento alla situazione di stallo in cui si è trovato il precedente esecutivo, caduto solo un anno dopo il suo insediamento a causa di un conflitto sull'immigrazione - sembra avere una certa risonanza tra gli elettori.

Il governo uscente, guidato dall'ex capo dei servizi segreti Dick Schoof, ha dovuto affrontare controversie e divisioni interne sulle politiche migratorie e sulle emissioni verdi, un tema molto sentito nei Paesi Bassi.

Dopo essere diventato il maggior partito alle elezioni del 2023, Wilders ha rifiutato il ruolo di primo ministro e ha invece ottenuto un seggio in parlamento in una mossa di compromesso.

È improbabile che i futuri partner della coalizione accettino di avere Wilders (62 anni), leader del Pvv dal 2005, come primo ministro, poiché è considerato una figura divisiva, anche se popolare tra i conservatori olandesi.

Il sostegno all'estrema destra sarà determinante

Nel 2023, i partiti nazionalisti e anti-immigrati Pvv, Fvd, Ja21 e Bbb (il cosiddetto "Partito degli agricoltori") hanno ottenuto complessivamente circa 48 seggi.

Le proiezioni attuali mostrano lo stesso risultato per i quattro partiti di estrema destra, ma i seggi sono distribuiti in modo diverso. Questo equilibrio di potere potrebbe essere fondamentale al momento della formazione dell'esecutivo e dell'attribuzione dei ruoli di governo.

Sebbene il Pvv sia ancora il più popolare, i sondaggi indicano che perderebbe 8 seggi rispetto alle ultime elezioni. Il Ja21 dovrebbe ottenere 9 seggi, con un aumento di 8 rispetto all'unico seggio del 2023, mentre l'Fvd dovrebbe ottenerne 6, con un aumento di 3 rispetto all'ultima volta.

L'istituto di sondaggi Ipsos ha dichiarato all'inizio del mese che la crescita del Pvv non è un fenomeno isolato e che il sostegno alla destra radicale o conservatrice sta aumentando nel Paese, che a settembre ha visto violente proteste anti-immigrazione all'Aia.

"La destra conservatrice è cresciuta fortemente: dai 10 seggi del 2003 ai 56 seggi attuali (37 per cento)", ha dichiarato Ipsos.

Allo stesso tempo, il sostegno al centro-destra si sta riducendo, passando da 70 seggi nel 2023 a 41 nell'ultimo sondaggio. Contemporaneamente, il sostegno alla sinistra progressista è calato "da 65 seggi (43 per cento) nel 2003 a 53 seggi (35 per cento) oggi".

La ricerca di Ipsos mostra anche che gli elettori che preferiscono Wilders, al di là del suo programma politico, lo fanno anche come protesta contro i leader dei partiti tradizionali che si rifiutano esplicitamente di includerlo nel governo, nonostante sia il primo partito del Paese.

"Nel 2021, a votare per il Pvv erano stati soprattutto uomini anziani, delle classi meno abbienti e con un livello di istruzione medio. Questa volta, il partito è considerato dagli uomini, ma anche dalle donne, dai giovani e dagli anziani".

"Tuttavia, l'elettore medio del Pvv è ancora meno istruito (solo il 19 per cento ha un'istruzione superiore) ed è più probabile che l'elettore di centro olandese abbia un reddito inferiore alla media", ha dichiarato Ipsos.

Una posizione più forte in Europa?

Sotto la guida del primo ministro Dick Schoof, i piccoli ma ricchi Paesi Bassi hanno perso parte dell'influenza che hanno esercitato per decenni nel plasmare le politiche dell'Unione europea.

Una novità in contrasto con il predecessore di Schoof, Mark Rutte, ora a capo della Nato, primo ministro olandese per 14 anni che ha mantenuto i Paesi Bassi al centro delle discussioni dell'Ue su bilancio comune, difesa e migrazione.

Anche le continue tensioni e i rimpasti non hanno aiutato il governo Schoof, tanto che in un solo anno quattro diversi ministri hanno gestito il dossier migratorio - considerato il più delicato dal governo e dall'opinione pubblica - con i loro omologhi europei, il che ha portato a misure deboli o inefficaci.

Oltre alle incognite sul futuro ruolo nell'Ue del Paese e su chi sarà il nuovo primo ministro, rimane da capire quanto tempo occorrerà ai Paesi Bassi per formare un governo dopo i risultati delle elezioni.

Dopo il voto del novembre 2023, il Paese ha impiegato più di sei mesi per trovare un accordo di coalizione, rendendo di fatto impossibile l'imposizione di un ruolo negoziale forte a Bruxelles a causa dell'instabilità.

Aumenta l'uso dell'Ai tra gli elettori indecisi

L'Autorità di vigilanza sulla privacy ha messo in guardia i cittadini dall'utilizzare strumenti di intelligenza artificiale per avere consigli sul voto nel periodo precedente alle elezioni, sostenendo che i risultati generati dall'intelligenza artificiale si sono rivelati "inaffidabili e chiaramente parziali".

L'Autorità ha confrontato quattro popolari chatbot con i siti web nazionali di assistenza al voto online Kieskompas e StemWijzer. La ricerca ha mostrato che i chatbot finivano spesso per suggerire gli stessi due partiti, il Pvv e GroenLinks-PvdA, ripetutamente e sistematicamente, indipendentemente dalla domanda dell'utente.

"In più della metà delle domande, il Pvv o GroenLinks-PvdA risultavano in testa. In un chatbot Ai, questo numero è salito all'80 per cento", ha dichiarato l'Autorità. Di conseguenza, partiti più piccoli come D66, Vdd o il Partito socialista (Sp) sono stati quasi universalmente esclusi dal campo di applicazione.

Secondo un sondaggio dell'emittente RTL, circa l'1 per cento degli elettori ancora indecisi - pari a circa 700mila persone - utilizzerà i chatbot per ottenere consigli.

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