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Oxfam: i super-ricchi hanno già consumato tutta la CO2 che gli spetta nel 2025

 Una proprietà devastata da un incendio selvaggio viene mostrata dopo che l'incendio di Palisades ha spazzato via il quartiere di Pacific Palisades a Los Angeles, l'8 gennaio 2025.
Una proprietà devastata da un incendio selvaggio viene mostrata dopo che l'incendio di Palisades ha spazzato via il quartiere di Pacific Palisades a Los Angeles, l'8 gennaio 2025. Diritti d'autore  AP Photo/Damian Dovarganes
Diritti d'autore AP Photo/Damian Dovarganes
Di Lottie Limb
Pubblicato il
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Gli attivisti per il clima chiedono di tassare la ricchezza dell'1% più ricco della popolazione mondiale per contenere l'inquinamento

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In 10 giorni, l'un per cento della popolazione, la parte più ricca, ha già emesso la quantità di Co2 che avrebbe dovuto produrre in un anno. È quanto emerge da una nuova analisi di Oxfam, che prende di mira gli "stili di vita eccessivi" dei super-ricchi, che hanno creato e continuano ad alimentare la crisi climatica.

La "Giornata dell'inquinatore", come l'ha ribattezzata l'organizzazione contro la povertà e la disuguaglianza, arriva in una settimana di incendi dalle dimensioni apocalittiche a Los Angeles.

"Il futuro del nostro pianeta è appeso a un filo. Abbiamo poco margine di azione, ma i super-ricchi continuano a vivere una vita fatta di eccessi, affari con un forte impatto ambientale e lobbying contro il clima", afferma Nafkote Dabi, responsabile delle politiche sul cambiamento climatico di Oxfam International.

"Si tratta di un furto al resto della popolazione mondiale, nulla di più: poche persone che ne condannano miliardi a causa della loro insaziabile avidità".

Chi è l'1% più ricco?

L'analisi di Oxfam esamina innanzitutto la quantità di Co2 che può essere emessa all'atmosfera senza superare gli 1,5°C di aumento della temperatura. Oltre quella soglia, il numero di disastri climatici come gli incendi a Los Angeles aumenterà esponenzialmente.

Con una popolazione globale che arriverà a 8,5 miliardi nel 2030, si calcola che una "quota equa" di emissioni di Co2 compatibili con gli obiettivi degli accordi di Parigi sia di 2,1 tonnellate all'anno a persona.

Ma questo 1% di ricchi consuma circa 76 tonnellate di Co2 all'anno. Una fascia di popolazione che comprende 77 milioni di persone, e che include molti miliardari, milionari e coloro che guadagnano più di 140.000 dollari (136.000 euro) all'anno. Questo valore è stato calcolato basandosi sulla parità di potere d'acquisto (PPA), allineando le diverse valute.

Una precedente ricerca di Oxfam ha rilevato che questa minoranza ha emesso il 15,9 per cento della CO2, nel 2019. Il 50 per cento più povero è stato responsabile solo del 7,7 per cento di tutte le emissioni durante quell'anno.

E mentre i super-ricchi hanno raggiunto il loro limite del 2025 in 10 giorni, chi fa parte della metà più povera della popolazione globale impiegherebbe quasi tre anni per esaurire la propria quota del budget annuale di Co2.

I super-inquinatori dovrebbero pagare il conto del clima, dice Oxfam

Per raggiungere gli obiettivi di Parigi, Oxfam ha calcolato queste persone ricche dovrebbero ridurre le proprie emissioni del 97 per cento entro il 2030. Uno scenario estremamente improbabile, viste le condizioni di partenza.

"I governi devono smettere di assecondare i più ricchi. È giunto il momento che paghino per quello che stanno facendo del nostro pianeta", afferma Dabi.

"Tassateli, limitate le loro emissioni e vietate loro alcuni lussi eccessivi: jet privati, superyacht e roba del genere. I leader mondiali, restando in silenzio, scelgono di assecondare una crisi climatica che mette a rischio la vita di miliardi di persone".

Molte proposte, ma manca l'appoggio politico

Questi appelli all'azione si fanno sempre più forti, da più parti. Il G20 ha discusso una tassa minima globale del 2 per cento sui circa 3.000 miliardari del mondo. Nonostante il sostegno alla proposta del Brasile da parte di Francia, Spagna e altri Paesi l'anno scorso, la cosiddetta "tassa sui miliardari" è stata respinta all'ultimo incontro di Rio a novembre.

Anche alla conferenza sul clima Cop29 sono state avanzate richieste di tassare i mega-ricchi per raccogliere i finanziamenti necessari per il clima. Gli attivisti insistono anche per tassare i viaggi, soprattutto quelli aerei di breve percorrenza.

Tali misure limiterebbero l'inquinamento e contribuirebbero a reperire i fondi per il loss and damage fund, di cui la Cop discute da due anni ormai.

Le conseguenze dell'inquinamento

Il rapporto di Oxfam mostra quanto sarebbero convenienti queste misure con una serie di statistiche sconcertanti, che calcolano gli immensi danni a livello economico, alimentare e del numero di morti che i super-inquinatori hanno provocato dal 1990 a oggi.

Entro il 2050, si calcola che le emissioni dell'1% più ricco causeranno perdite di raccolto che avrebbero potuto fornire calorie sufficienti a sfamare almeno 10 milioni di persone all'anno nell'Asia orientale e meridionale.

Oxfam esorta ora i governi a introdurre imposte permanenti sul reddito e sul patrimonio dell'1% più ricco e a vietare o tassare in modo punitivo i lussi più inquinanti, a cominciare da jet privati e superyacht.

Aggiunge che va fatto un lavoro di regolamentazione su aziende e investitori per ridurre drasticamente ed in modo equo le loro emissioni.

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