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Le tasse su yacht e jet privati potrebbero finanziare le iniziative per il clima

Gli aerei sono parcheggiati al terminal dei jet privati dell'aeroporto internazionale Harry Reid in vista del Super Bowl.
Gli aerei sono parcheggiati al terminal dei jet privati dell'aeroporto internazionale Harry Reid in vista del Super Bowl. Diritti d'autore AP Photo/John Locher
Diritti d'autore AP Photo/John Locher
Di Rosie Frost
Pubblicato il
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Si ritiene che le emissioni di carbonio dell'1% più ricco del mondo siano pari a quelle dei due terzi più poveri dell'umanità.

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Le richieste di politiche climatiche mirate alle attività inquinanti dei super-ricchi stanno rapidamente guadagnando terreno. Diversi Paesi hanno proposto di tassare i miliardari per raccogliere fondi da destinare, tra l'altro, alla lotta contro il cambiamento climatico.

All'inizio di quest'anno i leader finanziari dei Paesi del G20 hanno concordato una tassa patrimoniale sui super-ricchi: potrebbe raccogliere circa 230 miliardi di euro per affrontare cause come il cambiamento climatico e la povertà. Non c'è però ancora un'intesa sulla fattibilità del piano, su chi dovrebbe supervisionare il processo e su come introdurre effettivamente una tassa sui super-ricchi.

Quanto sono alte le emissioni delle persone più ricche del mondo?

Una nuova ricerca ha dimostrato che per la popolazione generale è difficile stimare esattamente come la ricchezza modifichi l'impronta di carbonio delle persone. E questo potrebbe influenzare il loro sostegno a politiche climatiche che tassino le attività altamente inquinanti dei super-ricchi. Ma quanto è grande la differenza di emissioni?

Un'analisi condotta da Oxfam e da ricercatori statunitensi nel novembre dello scorso anno ha esaminato gli acquisti di lusso e gli investimenti finanziari di 12 miliardari. È emerso che essi sono responsabili di quasi 17 milioni di tonnellate di gas serra all'anno, pari a 2,1 milioni di case medie o a 4,6 centrali elettriche a carbone all'anno.

Ricerche precedenti hanno inoltre dimostrato che l'1% più ricco delle persone contribuisce alle emissioni più di due terzi della popolazione del pianeta. I voli con jet privati, secondo uno studio dello scorso anno di Green Alliance, rilasciano 10 volte più CO2 per ogni passeggero rispetto ai voli commerciali. Le emissioni dei jet privati europei sono aumentate vertiginosamente negli ultimi anni, con un incremento del 31% tra il 2005 e il 2019, più rapido delle emissioni dell'aviazione commerciale.

Quanto potrebbe fruttare una tassa sui superyacht e sui jet privati?

Secondo Oxfam l'anno scorso nel Regno Unito una tassa sui superyacht e sui jet privati avrebbe potuto portare 2 miliardi di sterline (2,4 miliardi di euro) in più per aiutare a combattere la crisi climatica. Il Paese ha uno dei più alti numeri di voli privati in Europa, secondo solo alla Francia. Inoltre ospita una flotta di 450 superyacht.

Secondo l'organizzazione benefica, politiche come un'aliquota più alta della tassa sui passeggeri aerei per i jet privati, una tassa sui proprietari di superyacht, tasse più alte sul carburante dei jet privati e la tassazione degli slot di decollo e atterraggio potrebbero raccogliere miliardi.

Secondo Oxfam in Scozia la tassa sulle partenze aeree (ADT) prevista dal governo, con l'aggiunta di una nuova tassa sui jet privati, raccoglierebbe abbastanza per finanziare le tariffe ferroviarie fuori orario fino alla fine del 2024. L'associazione sostiene che l'ADT nella sua forma attuale può essere facilmente adattata per includere i jet privati.

"Mentre i super-ricchi continuano a inquinare a ritmi eccessivi, sono le persone che vivono in povertà, sia nel Regno Unito che nel resto del mondo, e che hanno fatto meno per causare la crisi climatica a soffrire di più per i suoi impatti devastanti", afferma Natalie Shortall, consulente di Oxfam GB per le politiche di giustizia climatica.

"Per accelerare l'azione per il clima e combattere le disuguaglianze sono necessarie ulteriori misure per tassare meglio i super-ricchi: aumentare le tasse sui beni di lusso altamente inquinanti come jet privati e superyacht è un punto di partenza ovvio per il governo".

Shortall aggiunge che queste sono il tipo di "soluzioni di buon senso" necessarie per ridurre le emissioni e raccogliere fondi cruciali per il finanziamento del clima "facendo pagare gli inquinatori più grandi e più ricchi".

Le persone faticano a stimare la proprio impronta di carbonio

È emerso che le persone faticano a stimare l'impatto della ricchezza sull'impronta di carbonio. Questo potrebbe influire sul loro sostegno alle politiche climatiche rivolte ai ricchi. Per scoprire quanto sia difficile, un gruppo internazionale di ricercatori guidato dalla Copenhagen Business School, dall'Università di Basilea e dall'Università di Cambridge ha intervistato 4.000 persone provenienti da Danimarca, India, Nigeria e Stati Uniti.

La stragrande maggioranza dei partecipanti in tutti e quattro i Paesi ha sovrastimato l'impronta di carbonio personale media del 50% più povero e ha sottostimato quella del 10% e dell'1% più ricco. Questa percezione errata è stata riscontrata in tutti i gruppi socioeconomici esaminati.

Dopo aver appreso le differenze effettive, la maggior parte dei partecipanti ha ritenuto la disuguaglianza leggermente ingiusta, mentre i partecipanti danesi e statunitensi l'hanno ritenuta molto ingiusta. I partecipanti appartenenti al 10% più ricco, tuttavia, ritengono che la disuguaglianza sia meno marcata rispetto alla popolazione generale, ad eccezione dei partecipanti in India.

"Questo potrebbe essere dovuto al fatto che stanno cercando di giustificare la loro maggiore impronta di carbonio", afferma il coautore dello studio Ramit Debnath, professore assistente e Cambridge Zero Fellow presso l'Università di Cambridge.

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"Questi Paesi sono molto diversi tra loro - sottolinea Debnath - ma abbiamo scoperto che i ricchi sono piuttosto simili ovunque, e le loro preoccupazioni sono diverse da quelle del resto della società. C'è un enorme contrasto tra i miliardari che viaggiano in jet privato e il resto di noi che beve con cannucce di carta: una di queste attività ha un grande impatto sull'impronta di carbonio individuale, l'altra no".

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