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Cop29: l'Azerbaigian propone obiettivo di 250 miliardi di euro all'anno per Paesi in via di sviluppo

Una bozza di proposta di accordo sul tavolo del Vertice sul clima delle Nazioni Unite Cop29, 22 novembre 2024, a Baku, in Azerbaigian
Una bozza di proposta di accordo sul tavolo del Vertice sul clima delle Nazioni Unite Cop29, 22 novembre 2024, a Baku, in Azerbaigian Diritti d'autore  AP Photo/Peter Dejong
Diritti d'autore AP Photo/Peter Dejong
Di Robert Hodgson
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L'Azerbaigian propone obiettivo di 250 miliardi di dollari all'anno per sostenere la transizione verde nei Paesi in via di sviluppo

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La presidenza azera dei colloqui sul clima della Cop29 ha finalmente stabilito l'ammontare dei finanziamenti che i Paesi in via di sviluppo potrebbero aspettarsi dai Paesi ricchi per finanziare la loro transizione verso l'energia pulita e l'adattamento a fenomeni meteorologici sempre più estremi e all'innalzamento del livello del mare.

Dopo una proposta iniziale per un "Nuovo obiettivo collettivo quantificato" (Nocq) - al centro di quasi due settimane di negoziati nella capitale Baku - il nuovo testo, elaborato a porte chiuse nella notte, propone una cifra di 250 miliardi di euro per sostituire entro il 2035 l'attuale contributo di 100 miliardi di euro da parte dei Paesi ricchi, fissato nel 2009.

Tale somma dovrebbe provenire da "un'ampia varietà di fonti, pubbliche e private, bilaterali e multilaterali, comprese le fonti alternative" e comprenderebbe la fornitura diretta di finanziamenti, come le sovvenzioni, e gli investimenti del settore privato che tale sostegno dovrebbe mobilitare.

Nel corso di una settimana di dibattiti a livello politico e ministeriale, i Paesi in via di sviluppo hanno insistito con forza sull'obiettivo di 1.300 miliardi di dollari all'anno.

Il nuovo testo riconosce questa cifra solo come un obiettivo aspirazionale, in quanto "invita tutti gli attori a collaborare per consentire l'aumento dei finanziamenti ai Paesi in via di sviluppo aderenti per l'azione per il clima da tutte le fonti pubbliche e private ad almeno 1.300 miliardi di dollari all'anno entro il 2035".

Cop29: I dubbi dei piccoli Stati insulari

L'Ue e altri insistono sulla necessità di ampliare la base dei donatori. Il documento "invita i Paesi in via di sviluppo a fornire contributi aggiuntivi", in linea con le precedenti raccomandazioni della Commissione europea, secondo cui l'estensione della base dei donatori alle economie emergenti - una delle richieste principali del blocco - potrebbe avvenire su base volontaria.

Nelle prossime ore si capirà se questo sarà sufficiente per i Paesi in via di sviluppo e i piccoli Stati insulari, che ieri hanno respinto con forza una prima bozza di accordo politico, rimproverando ai Paesi ricchi la loro riluttanza, fino a quel momento, a indicare una cifra anche solo come base per ulteriori negoziati.

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