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Uppsala, Faro, Reykjavik: sono le città con la migliore qualità dell'aria in Europa

Città del Nord Europa: migliore qualità dell'aria
Città del Nord Europa: migliore qualità dell'aria Diritti d'autore TANIA FUENTEZ/AP2006/Copyright 2006 AP. All rights reserved.
Diritti d'autore TANIA FUENTEZ/AP2006/Copyright 2006 AP. All rights reserved.
Di Rosie Frost
Pubblicato il
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

I nuovi dati dell'Agenzia europea dell'ambiente classificano i centri urbani in base all'inquinamento da particolato fine, che ha il maggiore impatto negativo sulla salute

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Secondo l'Agenzia europea dell'ambiente (AEA), l'inquinamento atmosferico è ancora il principale rischio ambientale per la salute in Europa.

I nuovi dati mostrano che, nonostante le politiche di riduzione dell'inquinamento abbiano migliorato la qualità dell'aria negli ultimi tre decenni, molti abitanti delle città europee sono esposti a livelli significativi. Tre persone su quattro vivono in aree urbane e la maggior parte di esse è esposta a livelli di inquinamento atmosferico non sicuri.

L'Europa dispone di una delle reti di monitoraggio della qualità dell'aria più complete al mondo e i dati più recenti mostrano le zone più a rischio.

L'indicatore della qualità dell'aria nelle città dell'AEA classifica 375 città, dalla più pulita alla più inquinata, in base ai livelli medi di particolato fine o PM2,5 degli ultimi due anni. La classifica si concentra su questo inquinante perché ha il più alto impatto negativo sulla salute in termini di morti premature e malattie.

La mappa, compilata utilizzando i dati di 500 stazioni di monitoraggio in località urbane degli Stati membri del SEE, rivela la qualità dell'aria tipica delle città europee nel 2022 e nel 2023.

Quali sono le città europee con la migliore e la peggiore qualità dell'aria?

Due città svedesi, Uppsala e Umeå, sono in cima alla lista dell'AEA di quelle con il minor inquinamento da PM2,5. Faro, in Portogallo, è la terza città meno inquinata, seguita da Reykjavik in Islanda e Oulu in Finlandia.

Le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandano un massimo di 5 μg/m3 per il particolato fine per l'esposizione a lungo termine per proteggere la salute. Solo 13 città europee hanno registrato concentrazioni medie di PM2,5 a lungo termine inferiori alle linee guida dell'OMS, tra cui quattro capitali del nord: Reykjavik, Tallinn, Stoccolma ed Helsinki.

Vista sul centro città di Tallinn, Estonia
Vista sul centro città di Tallinn, EstoniaAP Photo/Sergei Grits

Solo sei Paesi europei hanno città con inquinamento da particolato fine a lungo termine inferiore a questo limite: Svezia, Portogallo, Islanda, Finlandia, Estonia e Norvegia.

All'altro estremo della scala, Slavonski Brod in Croazia ha registrato i peggiori livelli di inquinamento da PM2,5 con 26,5 μg/m3. Questo valore è superiore al limite annuale dell'Unione Europea di 25 μg/m3 per il particolato fine per l'esposizione a lungo termine fissato nel 2008 e più di cinque volte la linea guida dell'OMS.

Nowy Sacz, in Polonia, è stata la seconda città più inquinata, arrivando appena sotto il limite annuale dell'UE. Seguono cinque città italiane in fondo alla lista: Cremona, Vicenza, Padova, Venezia e Piacenza.

L'Italia cosa respira?

Sulle 61 città in graduatoria, quella con la migliore qualità dell’aria risulta essere Sassari (21°). Sul fronte opposto c'è Cremona (370°). Cinque altri centri urbani hanno una valutazionediscreta’: Livorno (7,8 μg/m3), Savona (9,2 μg/m3), Battipaglia (9,6 μg/m3), Siracusa (9,7 μg/m3).

Qualità scarsa per diverse città italiane, se si considera la presenza di Pm2,5: Milano (19,7 μg/m3), Treviso (20,7 μg/m3), Brescia (20,7 μg/m3), Bergamo (20,9 μg/m3), Torino (21 μg/m3), Piacenza (22,2 μg/m3), Venezia (22,6 μg/m3), Padova (22,7 μg/m3), Vicenza (23 μg/m3), Cremona (23,3 μg/m3), Pavia (19 μg/m3), Alessandria (19,3 μg/m3), Pesaro (18,2 μg/m3), Modena (18,5 μg/m3), Asti (18,7 μg/m3), Reggio nell’Emilia (18,1 μg/m3), Verona (17,8 μg/m3), Novara (16,8 μg/m3), Ferrara (16,3 μg/m3), Rimini (16,3 μg/m3), Lecco (15,2 μg/m3), Terni (15,2 μg/m3), Ancona (15,3 μg/m3), Parma (15,8 μg/m3), Prato (15,8 μg/m3).

Cosa sta facendo l'Ue per migliorare la qualità dell'aria?

Il piano d'azione per l'inquinamento zero del Green Deal europeo prevede l'obiettivo di ridurre i decessi prematuri dovuti alle polveri sottili del 55% rispetto al 2005 entro il 2030. Inoltre, stabilisce l'obiettivo di garantire l'assenza di impatti a lungo termine sulla salute entro il 2050.

Per raggiungere questo obiettivo, all'inizio di quest'anno le istituzioni dell'UE hanno raggiunto un accordo su una proposta di aggiornamento degli standard di qualità dell'aria. Conosciute come direttive sulla qualità dell'aria ambiente, queste stabiliscono gli standard di qualità dell'aria per 12 inquinanti atmosferici.

I potenziali aggiornamenti includono l'allineamento degli standard di qualità dell'aria dell'Ue alle linee guida dell'Oms.

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Nel corso dell'anno, l'AEA pubblicherà i dati relativi all'impatto dell'inquinamento atmosferico sugli ecosistemi europei e sulla salute umana. Tra questi vi saranno le stime del numero di decessi e di casi di cattiva salute che possono essere attribuiti alla cattiva qualità dell'aria.

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