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L'Ungheria vuole fare approvare dall'Ue il suo piano sulla geotermia entro la fine dell'anno

Impianto geotermico in Islanda. Scegliere Pik
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Di Marta Pacheco
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Budapest, con il sostegno della Polonia, spinge per promuovere un maggiore utilizzo dell'energia geotermica in Europa

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Nel corso del semestre alla presidenza del Consiglio dell'Ue, cominciato il primo luglio, l'Ungheria spingerà per fare approvare entro la fine dell'anno il piano per l'espansione dell'energia geotermica, al fine di aumentare la certezza del settore per i potenziali investitori. Lo ha annunciato un funzionario ungherese durante un evento tenutosi il 3 lugli a Bruxelles.

Intervenendo a una conferenza organizzata dal Consiglio europeo per l'energia geotermica (EGEC), Viktor Horváth, vice segretario di Stato responsabile per la transizione energetica in Ungheria, ha affermato che l'energia proveniente dalla crosta terrestre aumenterà la sicurezza energetica. Inoltre ha sottolineato l'importanza di rendere pubblici i dati delle banche dati geologiche in tutti i Paesi dell'Ue per dare agli investitori le garanzie necessarie.

Secondo l'EGEC paesi come l'Austria, la Croazia, la Francia, la Germania, l'Ungheria, l'Irlanda e la Polonia dispongono di tabelle di marcia nazionali per sostenere gli investimenti sulla geotermia e far crescere le loro basi industriali. L'EGEC stima che circa 60 milioni di europei ricevano riscaldamento e dieci milioni consumino elettricità da fonti geotermiche.

Horváth ha dichiarato che Budapest sta "lavorando in stretta collaborazione" con il governo polacco, che assumerà la presidenza di turno del Consiglio dell'Ue dal 1° gennaio 2025, e "vuole inserire la geotermia nella sua agenda", per assicurarsi che questa fonte di energia figuri tra le priorità del Consiglio.

Secondo il funzionario l'Ungheria ha un grande potenziale geotermico, ma solo il 10% di esso viene attualmente esplorato. "Vogliamo inserire questo tema nell'agenda del Consiglio e speriamo che ci sia una grande spinta", ha detto Horváth, aggiungendo che la geotermia ha "un grande potenziale in Europa", con un mercato non sfruttato da esplorare.

"L'Ungheria vuole ridurre le emissioni di gas serra e, poiché dipendiamo in larga misura dalle importazioni di combustibili fossili, vorremmo ridurre questa tendenza. Se riducessimo questo aspetto, aumenteremmo la sicurezza energetica dell'Ungheria", ha dichiarato Horváth.

Le sfide legate alla forza lavoro, alle competenze e alla costruzione sono ostacoli verso il pieno sfruttamento dell'energia geotermica, ha detto Horváth, proponendo la creazione di un Piano d'azione europeo per la geotermia che definisca le politiche future, seguito da un'Alleanza europea per la geotermia che riunisca l'industria, i responsabili politici e la società civile.

"Insieme alla Polonia, vorremmo porre l'accento su questo piano d'azione per valorizzare il potenziale geotermico che abbiamo. In termini di regolamentazione e finanziamento vogliamo razionalizzare la produzione di energia geotermica con l'estrazione, la gestione dell'acqua termale e la protezione dell'ambiente", ha dichiarato Horváth.

Queste proposte saranno inserite nell'agenda degli Stati membri per essere discusse a livello di Consiglio. "Dobbiamo fare in modo che anche gli Stati membri che non hanno programmi di finanziamento si muovano in questa direzione", ha aggiunto Horváth, alludendo a un sostegno finanziario simile alla banca dell'idrogeno creata dall'esecutivo Ue.

Daniel Mes, membro del gabinetto del Commissario Ue per il Clima Wopke Hoekstra, ha detto che gli investitori sono chiaramente attratti dal potenziale di produzione dell'energia geotermica, e ha appoggiato l'appello di Horváth, affermando che servono maggiori garanzie per gli investimenti.

"Dobbiamo valutare come investire in questo business case, come investire nella trivellazione, spingere le autorizzazioni e condividere le migliori pratiche in materia di sicurezza e accettazione da parte del pubblico - ha dichiarato Mes -. La certezza di poter avviare le trivellazioni deve arrivare rapidamente, non è un problema di sensibilizzazione del pubblico ma di permessi".

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