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La cucina italiana ottiene primo sì dall'Unesco per diventare Patrimonio immateriale dell'Umanità

La pasta alla carbonara, uno dei piatti iconici e più globali della cucina italiana, in una foto scattata al Carbonara day del 2019 a Roma
La pasta alla carbonara, uno dei piatti iconici e più globali della cucina italiana, in una foto scattata al Carbonara day del 2019 a Roma Diritti d'autore  AP Photo/Andrew Medichini
Diritti d'autore AP Photo/Andrew Medichini
Di Gabriele Barbati
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il via libera è del comitato tecnico di esperti, la decisione definitiva è attesa a dicembre da una riunione dell'Unesco in India. Grande entusiasmo nel settore e tra le autorità italiane, ma l'inserimento nella lista dell'Unesco non è scontato

L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco) ha dato il primo sì alla cucina italiana per entrare nel Patrimonio culturale immateriale dell'Umanità.

Il parere positivo alla candidatura è arrivato questo lunedì da parte del comitato di esperti dell'Unesco e deve essere confermato da una decisione che sarà presa dal Comitato intergovernativo dell'agenzia Onu, che si riunirà in India a New Delhi dall'8 al 13 dicembre.

In caso di esito positivo la cucina dell'Italia diventerebbe la prima al mondo a ottenere questo riconoscimento. Finora solo la pizza napoletana, dunque solo un pezzo del patrimonio culinario italiano, ha raggiunto lo status di patrimonio culturale globale nel 2017.

''È bellissimo vedere l'interesse con il quale viene seguito il percorso di riconoscimento della cucina italiana a patrimonio dell'Unesco. Non c'è sito di informazione, giornale specializzato, televisione che non abbia scritto un articolo o previsto un servizio", ha commentato il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, esortando ad attendere "il 10 dicembre" per lasciarsi andare all'entusiasmo.

"Abbiamo candidato una grande tradizione, un elemento che ci contraddistingue, ma non abbiamo ancora tagliato questo grande e meritato traguardo'', ha ricordato il ministro.

Come è nata la candidatura della cucina italiana all'Unesco

Il percorso è iniziato nel 2020 quando diverse associazioni di settore e istituzioni culturali hanno proposto di inserire la cucina italiana nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell'Umanità.

A curare il dossier della candidatura è stato Pier Luigi Petrillo, professore alla Luiss Guido Carli di Roma, che mostra una certa cautela. "La valutazione tecnica pubblicata oggi ci dice che il dossier è ben fatto", ha evidenziato il docente all'agenzia di stampa Ansa, "questo primo sì non deve creare illusioni perché il Comitato intergovernativo che si riunirà in India a dicembre ha la possibilità di rivedere completamente la decisione".

Tra ii pareri favorevoli pubblicati contestualmente dall'Unesco ci sono anche quelli relativi al canto yodel della Svizzera, al genere musicale cubano Son, agli origami giapponesi, al vino passito cipriota e alla tradizione religiosa legata alla passione di Cristo in Messico.

L'Italia può vantare molti orgogli nazionali nella lista del patrimonio materiale e immateriale dell'Unesco. Tra gli altri vi sono: le Case delle fate in Sardegna, il canto lirico, e la Via Appia.

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