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Meta censura scultura dell'artista Jago, "La David" ritenuta pornografica a causa dei seni scoperti

La David, Jago
La David, Jago Diritti d'autore  Jago
Diritti d'autore Jago
Di Isidoro Patalano
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"La David" bloccata sui social dall'algoritmo di Meta che ha ritenuto l'immagine troppo esplicita. Non è la prima volta che l'artista di fama internazionale viene censurato a causa dell'intelligenza artificiale che, in alcuni casi, non è in grado di distinguere tra porno e arte

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L'algoritmo di Meta torna a far discutere a causa della censura inflitta Jago, artista italiano di fama internazionale.

L’artista, che con le sue opere porta avanti un dialogo costante tra tradizione e contemporaneità, si è visto recapitare un avviso dalla società di Mark Zuckerberg riguardo alla presunta presenza di immagini di nudo nei contenuti legati alla sua ultima creazione.

L'opera "La David" si ispira al ben più celebre David di Michelangelo, ma a differenza di quest'ultimo l'opera dell'artista ciociaro non avrebbe superato i filtri della piattaforma a causa del nudo.

Ad attirare l’attenzione dell’algoritmo sarebbero stati proprio i seni scoperti nella statua, caratteristica che è costata cara all'artista. Il profilo dell'artista italiano è stato posto in shadowban, pratica utilizzata dalle piattaforme social che limita la visibilità dei contenuti o del profilo stesso.

La decisione che ha scatenato la frustrazione dello scultore, il quale sottolinea come non sia la prima volta che accade qualcosa di simile.

"Sarà la decima volta che capita una cosa simile", ha spiegato Jago all'agenzia di stampa italiana Ansa.

"Eppure le linee guida parlano chiaro e concedono la pubblicazione di nudi artistici. È una cosa che proprio non riesco a comprendere, visto anche che la decisione finale spetta a un essere umano, non all'intelligenza artificiale che si limita semplicemente a segnalare contenuti che possono essere espliciti".

"Più volte abbiamo scritto alla società senza mai avere alcuna risposta", ha concluso.

Il caso de "La David" ha riacceso la discussione sulla censura ai tempi dei social network, dove il confine tra tutela degli utenti e libertà artistica sembra ancora essere labile.

La difficoltà dei social network di distinguere tra pornografia e rappresentazione artistica continua a far discutere artisti e appassionati.

Negli ultimi anni, infatti, non sono mancati episodi simili. La censura di Facebook ha colpito due celeberrime opere classiche.

A settembre 2019 la scultura "Le Tre Grazie" di Antonio Canova fu considerata indecente dall'algoritmo.

Mentre a ottobre 2020 "La Madonna d’Alba" di Raffaello Sanzio fu considerata un'immagine non conforme a causa della nudità di Gesù bambino.

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