Guidare solo con la forza del pensiero

Una persona guida un'auto sul circuito di un videogame, ma non usa mani e braccia. Riimasta paralizzata dopo un incidente, sta controllando il mezzo solo con la sua mente. Pensa di andare a destra o a sinistra per far girare la sua auto, si rilassa e annulla i pensieri per farla frenare.
Tutto questo è possibile grazie ad un amplificatore, spiega Rea Lehner, ricercatrice del Politecnico federale di Zurigo: "Si tratta di una cuffia con elettrodi che misura i segnali del cervello. Questi sono molto, molto piccoli, mentre l'attività muscolare è un segnale molto, molto forte. Quindi dobbiamo essere sicuri di filtrare ogni attività muscolare in modo da lasciare solo il puro segnale del cervello".
"Gli elettrodi sono connessi ad un amplificatore e quindi al computer e ai nostri algoritmi, che calcolano il segnale del cervello e trasmettono il comando al gioco che il nostro pilota può effettivamente controllare".
L'obiettivo è sviluppare una tecnologia che consenta l'uso di dispositivi solo con l'ausilio della mente, permettendo ad esempio a persone con disabilità di guidare una sedia a rotelle in autonomia.
"La cuffia è un ottimo isolante, naturalmente a protezione del cervello, ma scherma anche i segnali da noi, che vorremmo leggerli. Quindi la tecnologia del futuro dovrà risolvere questo problema", spiega la ricercatrice Nicole Wenderoth. "Potremmo non avere più bisogno di effettuare le misurazioni con un casco, impiantando sensori e elettrodi nel cervello".
La tecnologia, che per essere efficace richiede allenamento da parte di chi la usa, sarà protagonista al quinto Cybathlon nel 2020, competizione organizzata del Politecnico federale di Zurigo, dove diverse persone gareggeranno usando il Brain driver sviluppato dai ricercatori.