"Forever Project", i sopravvissuti della Shoah si raccontano ai bambini

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Di Debora Gandini
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Al Museo di Laxton, nel Nottinghamshire, conversazioni in 3D tra reduci dell'Olocausto e visitatori

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La memoria rende liberi. Anche se con il passare del tempo diminuisce il numero dei sopravvissuti non diminuisce la voglia di ricordare. Per evitare di dimenticare le atrocitá del nazismo il Centro Nazionale dell’Olocausto del Regno Unito ha ideato Forever Project, un progetto digitale che proietta immagini tridimensionali dei reduci di quella tragedia e che, grazie a un software, risponde in tempo reale alle domande dei visitatori.

The #HLFsupported Forever Project, has digitally captured the stories of Holocaust survivors #HolocaustMemorialDayhttps://t.co/xANmRGAu6Cpic.twitter.com/NgODkrbxy5

— HLF East Midlands (@HLFEastMids) 27 gennaio 2017

I reduci hanno pre-registrato circa 1500 risposte e tengono conversazioni interattive anche quando saranno sepolti. Il perdono è un processo lungo, racconta uno dei sopravvissuti, perché prima si nutre odio e vendetta ma poi lentamente questi sentimenti molto forti che porti dentro cambiano.

On #HolocaustMemorialDay we remember the victims of the Holocaust & genocide & rededicate our stand against prejudice & hatred. #HMD2017pic.twitter.com/a1tKfP1y9z

— Dan Jarvis (@DanJarvisMP) 27 gennaio 2017

“I bambini della prossima generazione non avranno l’opportunità di incontrare i sopravvissuti dell’Olocausto”, ci spiega Sarah Coward del Centro. “Abbiamo davvero sentito il bisogno di trovare una soluzione per mantenere una connessione con le nuove generazioni e chi ha vissuto l’Olocausto. La soluzione era usare la tecnologia digitale in grado di fornire delle conversazioni e risposte anche tra 20, 50, 100 anni.”

Mala Tribich, è riuscita a scappare, era ancora adolescente all’epoca. Sua madre e sua sorella invece rimasero uccise. Un dolore fortissimo che nemmeno il passare del tempo può lenire. “Uno dei miei desideri è vedere il razzismo, l’antisemitismo, la discriminazione e altri sentimenti di odio simili scomparire dalla nostra società”, racconta Mala.

Imagine being able to ask a holocaust survivor any question- forever? USCShoahFdn</a> amazing project <a href="https://twitter.com/hashtag/musetech?src=hash">#musetech</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/Fost16?src=hash">#Fost16</a> <a href="https://twitter.com/FoSTorg">FoSTorgpic.twitter.com/7T23A2LqxN

— Sofie Andersen (@Sofieny) 5 ottobre 2016

Tante le domande raccolte, non solo quelle di bambini, ma anche esperti di storia e giornalisti. Domande forti ed emozionanti raccolte nell’arco di venti anni a gruppo di 40 reduci volontari della Shoah. Spesso rispondere non è stato semplice specie quando i fantasmi di un passato atroce non sono mai svaniti.

Il Museo situato a Laxton, nel Nottinghamshire, ha bisogno di altre 800.000 sterline per filmare e immortalare altri 10 reduci. Finora il costo dell’operazione della memoria è stato di oltre un milione di sterline.

The Forever Project uses 3D tech to preserves Holocaust survivors' stories. Vote https://t.co/YQKRCO7j8K#NLAwardspic.twitter.com/sKpRdXxJIz

— Lottery Good Causes (@LottoGoodCauses) 11 luglio 2016

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