Chip introvabili che valgono oro: General Motors chiude temporaneamente tre fabbriche

Chip introvabili che valgono oro: General Motors chiude temporaneamente tre fabbriche
Diritti d'autore euronews
Diritti d'autore euronews
Di Cristiano TassinariEuronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Chip introvabili che valgono oro, per l'industria automobilistica e per la produzione di elettronica di consumo, in vertiginosa crescita. A rimetterci, dopo Ford e Nissan, anche General Motors, costretta a chiudere temporaneamente tre fabbriche, in Usa, Canada e Messico.

PUBBLICITÀ

Altro che corsa all'oro: questa è la corsa ai chip, ormai preziosissimi e introvabili.

General Motors interromperà temporaneamente la produzione in tre stabilimenti e taglierà la produzione in una quarta fabbrica a causa della carenza globale di semiconduttori.

Da lunedi 8 febbraio, GM sospenderà la produzione in una fabbrica in Kansas, negli Usa, in un'altra nell'Ontario, in Canada, e in una terza a San Luis Potosì, in Messico.

Uno stabilimento in Corea del Sud sarà gestito a metà produzione.

Una crisi globale

L'annuncio del colosso americano dell'auto - che detiene marchi come Chevrolet, Cadillac, Buick e altri - è l'ultimo effetto a catena di una crisi globale delle forniture che è derivata, in gran parte, da una domanda fuori mercato di chip - componenti fondamentali della produzione automobilistica - ora usati anche per le console di gioco e altra elettronica di consumo, che ha avuto una clamorosa impennata di vendite in questo periodo di pandemia.

Paul Sancya/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
L'inconfondibile simbolo GM, nella sede di Detroit.Paul Sancya/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved

Huawei "accantona" i chip

A livello mondiale è soprattutto la società cinese Huawei ad essersi accaparrata chip per il valore di miliardi di dollari, temendo un'escalation della guerra commerciale tra Usa e Cina.

Tra i maggiori produttori mondiali di chip, ci sono l'azienda di Taiwan TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company) e la sud-coreana Samsung.
Il principale produttore europeo di chip - in particolare, per utilizzo-automotive - è Infineon, azienda tedesca.

Produzione a picco per tutti

Con la penuria di semiconduttori, difficoltà anche per Ford e Nissan, che hanno già annunciato tagli alla produzione e licenziamenti.
Guai anche per la Cina, la cui produzione di veicoli potrebbe diminuire di 250.000 unità nel primo trimestre 2021.
L'Europa potrebbe perdere 100.000 unità negli stessi tre mesi (nonostante le previsioni di ripresa annunciate da Acea, l'Associazione dei costruttori), con effetti negativi che colpiranno perfino i costruttori di Nord America, Giappone e India.

David Zalubowski/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
Chevrolet è un marchio del gruppo General Motors.David Zalubowski/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.

Se la carenza di semiconduttori dovesse continuare...

General Motors ha descritto le forniture di chip come "molto fluide", aggiungendo che, nonostante gli sforzi per mitigare le ricadute, "la carenza di semiconduttori avrà un impatto sulla produzione GM nel 2021".

"Stiamo valutando l'impatto complessivo, ma il nostro obiettivo è quello di continuare a produrre i nostri prodotti più richiesti, compresi i camion e i Suv full-size e le Corvette", fanno sapere dal quartier generale di GM, con un comunicato stampa.

"Il personale negli stabilimenti GM negli Stati Uniti e in Canada continuerà, almeno per ora, a ricevere i benefici garantiti dai loro contratti, generalmente circa il 75% del loro stipendio", ha spiegato un rappresentante sindacale.

Ma se la crisi dovesse continuare, il rischio-licenziamenti sarebbe una drammatica eventualità anche per il gruppo General Motors.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Mercato dell'auto nell'Unione europea: nel 2021 previsto un aumento del 10% delle vendite

L'UE dà la scossa all'auto elettrica: via libera agli aiuti di Stato per le batterie

I problemi dell'industria automobilistica con la Brexit