La dichiarazione congiunta dei leader chiede anche la de-escalation militare nella regione. Trump ha visto Meloni poi è rientrato a Washington al termine del primo giorno di vertice per seguire la guerra, senza incontrare il leader ucraino
Il leader del G7 in Canada hanno firmato lunedì una dichiarazione congiunta in cui hanno condannato l'Iran e detto no a un'arma nucleare per Teheran, un documento firmato anche dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha lasciato il vertice al termine della prima giornata, facendo saltare l'incontro previsto con Volodymyr Zelensky.
"Ribadiamo il nostro impegno per la pace e la stabilità in Medio Oriente. In questo contesto, affermiamo che Israele ha il diritto di difendersi. Ribadiamo il nostro sostegno alla sicurezza di Israele", hanno scritto i leader del Gruppo dei Sette (o G7), che si sta svolgendo a Kananaskis nelle Montagne Rocciose canadesi.
"L'Iran è la principale fonte di instabilità e terrorismo nella regione. Siamo stati costantemente chiari sul fatto che l'Iran non potrà mai possedere un'arma nucleare. Esortiamo affinché la risoluzione della crisi iraniana porti a una più ampia de-escalation delle ostilità in Medio Oriente, incluso un cessate il fuoco a Gaza", si legge ancora nel documento.
Il presidente Usa ha lasciato il vertice per seguire da vicino la crisi, incluso possibili contatti diretti con il regime iraniano.
Trump ha detto che i leader iraniani "vorrebbero parlare" - si è ipotizzato un incontro tra il ministro degli Esteri Araghchi e l'inviato presidenziale Witkoff - ma "hanno già avuto 60 giorni per raggiungere un accordo sulle loro ambizioni nucleari e non ci sono riusciti prima che iniziasse un assalto aereo israeliano", ha aggiunto il presidente.
Regno Unito e Stati Uniti firmano accordo sui dazi al G7
Il primo ministro canadese, Mark Carney, ha detto che il mondo guarda al G7 per avere una leadership in questi tempi difficili. "Ci stiamo riunendo in uno dei punti di svolta della storia", ha detto Carney, "il mondo è più diviso e pericoloso".
Il primo ministro britannico, Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron, la premier italiana, Giorgia Meloni, e il cancelliere tedesco Friedrich Merz si sono riuniti per un incontro informale già dopo il loro arrivo al vertice nella tarda serata di domenica.
Meloni ha avuto poi lunedì un bilaterale con Trump "per discutere dei più recenti sviluppi in Iran, riaffermando l'opportunità di riaprire la strada del negoziato" e di "lavorare per il raggiungimento di un cessate il fuoco a Gaza", ha reso noto Palazzo Chigi.
Da parte sua, Starmer ha annunciato lunedì la firma di un accordo commerciale con gli Usa che ridurrà i dazi Usa, sulle importazioni dell'industria automobilistica e aerospaziale del Regno Unito, uno degli altri punti in agenda di questo vertice.
Secondo Londra, il nuovo accordo darebbe un forte impulso a imprese britanniche come Rolls Royce, che produce motori per aerei e veicoli di lusso di alta gamma, ricevendo un'esenzione dalle tariffe del 10 per cento inizialmente imposte.
L'accordo fa seguito al patto commerciale di maggio per ridurre in modo significativo le tasse di importazione degli Stati Uniti sulle automobili, l'acciaio e l'alluminio britannici, in cambio di un maggiore accesso al mercato britannico per i prodotti statunitensi, come la carne bovina e l'etanolo.
Sono ancora in corso invece i negoziati tra i due Paesi nel settore dell'acciaio, su cui gli Stati Uniti hanno imposto pesanti dazi verso il resto del mondo nel tentativo di rilanciare la produzione nazionale.
Trump suggerisce che il G7 si allarghi a Russia e Cina
Gli Stati Uniti hanno anche suscitato polemiche durante il vertice, suggerendo che il G7 dovrebbe espandersi e tornare a essere un G8, riammettendo la Russia cacciata nel 2014, o trasformarlo in un G9 con la Cina.
Trump ha affermato che è stato un "errore molto grande" allontanare Mosca dopo l'annessione della Crimea, tralasciando il fatto che Russia e Cina siano regimi autoritari all'interno di un gruppo di potenze democratiche.
"Il G7 era il G8. Barack Obama e una persona di nome Trudeau non volevano che la Russia entrasse", ha detto Trump, riferendosi a Justin Trudeau, eletto primo ministro in Canada un anno dopo l'allontanamento della Russia. All'epoca Stephen Harper era il primo ministro canadese.
Il presidente Usa ha detto che è importante che i leader mondiali possano parlare tra loro durante i vertici. "Putin parla con me. Non parla con nessun altro", ha detto Trump, "perché si è sentito molto offeso quando è stato buttato fuori dal G8, come lo sarei io, come lo sareste voi, come lo sarebbe chiunque".
Con la partenza anticipata di Donald Trump dal G7, sono saltati i suoi incontri previsti per il secondo giorno di vertice, tra cui quello con il presidente ucraino Zelensky.