La Russia e Israele saranno rappresentati ai funerali di Papa Francesco. C'è la possibilità che la Cina non si presenti
Russia, Israele e Cina hanno avuto rapporti unici e spesso complessi con il Vaticano e con il defunto Papa Francesco.
Mentre i funerali del pontefice diventano un tranquillo palcoscenico per il simbolismo diplomatico, la presenza - o l'assenza - di alcuni Paesi la dice lunga.
La Russia e Israele saranno entrambi rappresentati ai funerali di Papa Francesco, anche se non dai loro leader più importanti: il Presidente Vladimir Putin e il Primo Ministro Benjamin Netanyahu non parteciperanno.
La Russia invierà invece il ministro della Cultura Olga Lyubimova, mentre Israele sarà rappresentato da Yaron Zeidman, ambasciatore presso la Santa Sede.
Putin fermato da un mandato?
L'assenza di Putin è ampiamente considerata legata al mandato di arresto della Corte penale internazionale (CPI) nei suoi confronti, anche se nel tributo dopo la sua morte ha elogiato Papa Francesco come "difensore dell'umanesimo".
Pur essendo teoricamente a rischio di arresto se avesse messo piede in Italia, le probabilità non erano chiare: secondo il quotidiano italiano Corriere della Sera, il Ministero della Giustizia italiano non ha ancora trasmesso il mandato della CPI alla Corte d'Appello di Roma - un passo necessario per convalidare qualsiasi arresto.
Secondo quanto riferito, il ministero non è riuscito a processare altri cinque mandati contro alti funzionari russi, tra cui Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissario russo per i diritti dei bambini, che deve affrontare accuse simili a quelle di Putin.
Relazioni Israele-Vaticano ai minimi termini sotto Francesco
L'assenza di Netanyahu arriva in un momento di tensione tra Israele e il Vaticano, in particolare per la guerra tra Israele e Hamas a Gaza.
Mentre molti leader mondiali hanno prontamente offerto le loro condoglianze alla scomparsa del Papa, il primo messaggio ufficiale di cordoglio è arrivato poche ore dopo l'annuncio della morte del Pontefice, dal Presidente israeliano Isaac Herzog.
Tuttavia, il governo di Netanyahu ha aspettato tre giorni per rilasciare una dichiarazione, che è stata ampiamente interpretata come un segnale diplomatico.
Papa Francesco ha ripetutamente condannato la guerra a Gaza e le sue critiche pubbliche hanno aggravato le tensioni con il governo israeliano.
La Cina non ha "informazioni da condividere".
La Cina non ha ancora confermato la sua presenza e le possibilità di partecipazione sembrano scarse. Alla domanda della Reuters se Pechino avrebbe inviato un rappresentante, il portavoce del Ministero degli Esteri Guo Jiakun ha semplicemente risposto: "Al momento non ci sono informazioni da condividere".
Pechino ha rilasciato un breve messaggio di condoglianze quasi 24 ore dopo la morte del Papa - e solo dopo che i giornalisti hanno fatto pressione per una risposta.
Ciononostante, durante il funerale sarà recitata una preghiera in cinese - un cenno agli sforzi di lunga data di Papa Francesco per costruire ponti con il governo di Pechino, nonostante decenni di legami tesi.
Molti osservatori considerano la ricerca del dialogo con la Cina una delle sue missioni politiche più significative.
La Santa Sede non intrattiene relazioni diplomatiche formali con la Cina dal 1951 ed è l'unico Stato europeo a riconoscere ufficialmente Taiwan, una democrazia insulare autogovernata che Pechino rivendica come propria.
Il nuovo equilibrio sensibile della Santa Sede nei confronti della Cina è probabilmente alla base della decisione di Taiwan di declassare la propria delegazione dopo i colloqui con il Vaticano. Il presidente Lai Ching-te non parteciperà, mentre un ex vicepresidente rappresenterà Taiwan.
La decennale disputa della Cina con il Vaticano riguarda anche la nomina dei vescovi cattolici. Il cardinale Joseph Zen, vescovo in pensione di Hong Kong e sostenitore della democrazia, ha ricevuto un permesso speciale da un tribunale di Hong Kong per recarsi a Roma per i funerali.
Il suo passaporto era stato sequestrato in seguito al suo arresto nel 2022 in relazione alle proteste pro-democrazia.