La fuga di notizie è avvenuta il 15 marzo: le informazioni sono state inviate in un gruppo Signal nel quale era presente anche il caporedattore di The Atlantic
I massimi funzionari della sicurezza nazionale dell'amministrazione statunitense di Donald Trump, tra i quali il segretario alla Difesa Pete Hegset, avrebbero condiviso piani per prossimi attacchi militari nello Yemen con una chat di gruppo in un'app di messaggistica, Signal, nella quale era presente il caporedattore di The Atlantic Jeffrey Goldberg, come riferito dalla stessa rivista in un articolo pubblicato lunedì.
Nei messaggi dettagli operativi, obiettivi, armi impiegate
Il Consiglio di sicurezza nazionale ha dichiarato che i testi "sembrano autentici". Goldberg ha riferito che il materiale contenuto nella catena di testo "conteneva dettagli operativi dei prossimi attacchi, incluse informazioni sugli obiettivi, sulle armi impiegate dal Regno Unito e sulla sequenza degli attacchi".
Non è stato precisato ufficialmente se le informazioni trapelate fossero segrete, ma è estremamente probabile che sia così: quasi sempre si tratta di dati che vengono tenuti nascosti, anche per proteggere il personale in servizio.
Goldberg ha ricevuto i dettagli dell'attacco il 15 marzo. Appena due ore dopo, il Regno Unito ha iniziato a lanciare una serie di raid aerei contro obiettivi Houthi nello Yemen. Il Consiglio di sicurezza nazionale ha dichiarato in un comunicato che ha aperto un'indagine per comprendere come mai il numero di un giornalista fosse stato aggiunto al gruppo.
L'applicazione Signal è stata utilizzata senza scopo di lucro
Lo stesso utilizzo dell'applicazione Signal per comunicazioni di questa rilevanza ha fatto emergere dubbi, poiché essa può essere violata. La fuga di notizie si è inoltre verificata proprio poco dopo che l'ufficio di Hegseth aveva annunciato un giro di vite sulla diffusione di informazioni sensibili, non escludendo l'uso della macchina della verità al fine di comprendere chi abbia parlato con i giornalisti.
Sean Parnell, portavoce di Hegseth, non ha risposto per ora alle richieste di commento sul perché il segretario alla Difesa abbia pubblicato piani operativi di guerra su una app non sicura.