Domani il leader dell'opposizione venezuelana dovrebbe tornare nel suo Paese per farsi riconoscere come presidente, non senza rischi
Il capo dell'opposizione venezuelana Edmundo González Urrutia è arrivato mercoledì a Santo Domingo, nell'ultima tappa del suo tour internazionale per ottenere il sostegno della comunità internazionale. Il presidente dominicano Luis Abinader riceverà González Urrutia nell'ambito dell'evento “Azione di sostegno alla democrazia in Venezuela”, al quale parteciperanno otto ex presidenti latinoamericani.
Con questo tour internazionale, González Urrutia spera di ottenere consenso e di essere riconosciuto come vincitore delle elezioni. Il suo rivale Nicolas Maduro, però, dovrebbe giurare come presidente il 10 gennaio, dopo un'elezione segnata da intimidazioni e irregolarità.
González Urrutia è arrivato all'aeroporto internazionale Las Américas con un volo proveniente da Panama, dove ha consegnato i documenti elettorali che certificano la sua vittoria alle elezioni del 28 luglio.
Manifestazioni a Madrid per la democrazia in Venezuela
Questo giovedì è stata indetta una manifestazione a sostegno della democrazia in Venezuela a Puerta del Sol, a Madrid. La manifestazione è stata chiamata da María Corina Machado, ex deputata dell'assemblea nazionale del Venezuela e oggi attivista. La Machado spera che scendano in piazza più persone possibili, in Venezuela come nel resto del mondo.
Con questa azione, la Machado intende far sentire il sostegno della comunità internazionale all'opposizione venezuelana e far capire la forza dell'opposizione al governo di Maduro, che domani giurerà come presidente.
In piazza in Spagna ci saranno il leader del Partito Popolare PP, Alberto Núñez Feijóo e la presidente della Comunità di Madrid, Isabel Díaz Ayuso. Parteciperanno anche gli ex primi ministri José María Aznar e Mariano Rajoy. Ci saranno manifestazioni anche in altre capitali del mondo, soprattutto in America Latina.
González promette di insediarsi a Caracas questo venerdì
Il 10 gennaio Maduro dovrebbe prestare giuramento per altri sei anni come capo dello Stato, ma Gonzàlez Urrutia tornerà in Venezuela per assumere l'incarico. Questo nonostante il mandato di arresto che la Procura generale ha posto sulla sua testa. La Polizia ha invece offerto una ricompensa di 100.000 dollari (97.000 euro) a chiunque fornisca informazioni su dove si trova.
Non si sa come Edmundo González riuscirà a raggiungere Caracas. Le minacce da parte del regime di Maduro rendono il tutto molto fumoso. Di sicuro, González non potrà raggiungere il Venezuela né per via aerea né per via terrestre.
Diosdado Cabello Rondón, ministro venezuelano delle Relazioni Interne, della Giustizia e della Pace, ha ribadito che se dovesse apparire un aereo non autorizzato, lo "neutralizzeranno". Questo implica quindi il fatto che se Urrutia tentasse di rientrare con un aereo, sarebbe abattuto immediatamente.
La situazione in Venezuela è molto tesa
Il regime di Maduro sta usando il pugno duro: ha provato a intimidire l'opposizione con arresti, attacchi e pressioni per evitare che la gente partecipi alla marcia del 9 gennaio indetta da María Corina Machado.
L'opposizione venezuelana e diverse ONG del Paese hanno denunciato l'arresto di molti attivisti per la libertà di stampa ed esponenti dell'opposizione. Il partito di opposizione Voluntad Popular ha denunciato in X che nella tarda serata di martedì almeno 19 persone sono state arrestate in tutto il Paese. Un inasprimento della già forte repressione da parte del governo di Maduro.
Il regime di Maduro sta indagando sui leader dell'opposizione per presunta cospirazione. Li accusa inoltre di incitare alla violenza per aver affermato di aver vinto le elezioni presidenziali di luglio. L'opposizione ha pubblicato i risultati dei sondaggi, che secondo loro mostrano la vittoria di Edmundo González.
Edmundo Gonzalez promette di “continuare la lotta”.
González Urrutia, che ha incontrato i presidenti di Argentina, Uruguay e Panama. Anche Joe Biden, in visita a Panama ha speso parole per gli arresti arbitrari di oppositori venezuelani. González ha incontrato il presidente panamense José Raúl Mulino, che ha riconosciuto il suo ruolo di “presidente eletto” del Venezuela.
González Urrutia ha ringraziato Mulino in un discorso di fronte ai membri dell'Iniziativa democratica di Spagna e Americhe: “Grazie mille per averci riconosciuto per quello che siamo. Lotteremo finché la volontà del popolo venezuelano non verrà rispettata”.
Il sostegno fondamentale di Joe Biden
Sull'account X @Potus, il 6 gennaio, Joe Biden ha manifestato il suo sostegno a González Urrutia: “Oggi ho ricevuto il presidente eletto del Venezuela, un uomo la cui campagna elettorale ha ispirato milioni di persone e che avrebbe dovuto giurare tra quattro giorni. Il popolo venezuelano merita un passaggio di poteri pacifico, che premi il vero vincitore delle elezioni presidenziali”.
Più di 40 Paesi hanno chiesto di “ripristinare la democrazia” in Venezuela
Più di 40 Paesi, tra cui la Spagna, hanno lanciato una petizione per chiedere il “ripristino del regime democratico” in Venezuela e per esprimere la loro “profonda preoccupazione” per il mandato di arresto contro González Urrutia, che lo scorso settembre ha chiesto asilo politico in Spagna.
Tra i firmatari figurano gli Stati Uniti e l'Unione Europea, che hanno chiesto la pubblicazione dei registri elettorali per garantire “la credibilità, la legittimità e la trasparenza del processo elettorale” in Venezuela.