Il leader della coalizione di sinistra Potere popolare nazionale ha vinto sugli altri 37 candidati con più del 42 per cento dei voti al termine di uno storico riconteggio. Il presidente uscente Ranil Wickremesinghe si è fermato al terzo posto con il 17 per cento
Anura Kumara Dissanayake è stato eletto nuovo presidente dello Sri Lanka. Il leader della coalizione di sinistra Potere popolare nazionale ha 55 anni e ha vinto con un certo margine sugli altri 37 candidati: più del 42 per cento dei voti, quasi dieci punti in più del secondo più votato, il leader dell'opposizione e della coalizione centrista Potere del popolo unito Sajith Premadasa.
Per gli standard dello Sri Lanka è stata una delle elezioni più combattute di sempre. La vittoria di Dissanayake arriva al termine di uno storico riconteggio reso necessario dal fatto che nessun candidato ha superato il 50 per cento dei voti dopo il primo spoglio, la soglia minima per un'elezione diretta. Il riconteggio è proprio previsto dal sistema elettorale srilankese, anche se finora nella storia del paese non ce n’era mai stato uno.
Gli elettori esprimono tre preferenze e se nessuno dei candidati arriva al 50 per cento si vanno a contare le “seconde e terze preferenze” ottenute dai due candidati più votati. Dissanayake era considerato il favorito nei sondaggi pre-elettorali e aveva ottenuto un certo vantaggio sugli altri candidati anche dopo il primo conteggio.
Il presidente uscente Ranil Wickremesinghe è arrivato terzo con circa il 17 per cento dei voti. Wickremesinghe era subentrato ad interim nel 2022, quando estese e violente proteste antigovernative avevano portato alle dimissioni del presidente Gotabaya Rajapaksa e di suo fratello, il primo ministro Mahinda Rajapaksa. I manifestanti li di aver alimentato la grave crisi economica del Paese con un radicato sistema di corruzione e nepotismo.
Queste elezioni erano considerate anche un voto sull'operato di Wickremesinghe: negli ultimi due anni l'economia si è stabilizzata, ma questo non si è tradotto in un miglioramento del benessere generale. I prezzi troppo alti, gli stipendi troppo bassi e una massiccia emigrazione continuano a rendere lo Sri Lanka un Paese in cui buona parte della popolazione fatica a sopravvivere.
Dissanayake ha promesso di sviluppare il settore manifatturiero, quello tecnologico e l’agricoltura, ma soprattutto si è posto come il candidato anticorruzione, vicino al popolo e garante della trasparenza.