Lo Sri Lanka è paralizzato da una mobilitazione alla quale hanno aderito quasi tutte le categorie professionali
Lo Sri Lanka è attraversato da una massiccia ondata di scioperi. Con trasporti pubblici e ferrovie paralizzati, erogazione di energia a singhiozzo, scuole chiuse e anche medici che incrociano le braccia.
I sindacati chiedono di revocare le riforme chieste dal FMI
Mercoledì mattina gli abitanti della nazione asiatica si sono svegliati con una brutta sorpresa: inutile tentare di accendere le luci, poiché l'erogazione di energia elettrica è stata sospesa. Il più grande sindacato del Paese aveva annunciato uno sciopero generale di una giornata, a livello nazionale. Alla mobilitazione si sono uniti agenti di polizia e di frontiera, insegnanti, ferrovieri, addetti ai trasporti locali e anche medici.
I sindacati chiedono al governo dello Sri Lanka di annullare le riforme chieste e sostenute dal Fondo monetario internazionale, di ridurre la pressione fiscale, abbassare i tassi di interesse e revocare gli aumenti delle bollette elettriche, giudicati insostenibili per la popolazione.
Nel 2022 il primo default della storia per lo Sri Lanka
- "Per due anni i prezzi della benzina sono rimasti bassi, ma ora improvvisamente sono schizzati alle stelle", spiega un tassista. "Se prima per l'energia spendevo all'incirca il 20% dei miei redditi, oggi serve il 60%. I prezzi sono troppo alti e gli stipendi inadeguati", aggiunge un cittadino cingalese.
Lo scorso anno, per la prima volta nella sua storia, lo Sri Lanka non ha onorato le rate dei prestiti internazionali, entrando in una condizione di default. Il Paese asiatico attraversa la peggiore crisi economica degli ultimi 70 anni e per questo ha chiesto un aiuto d'emergenza al Fondo monetario internazionale. Che però, appunto, lo concederà solo a determinate condizioni.