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Scambio di prigionieri tra Russia e Occidente: le prime interviste ai rilasciati

 Ilya Yashin è stato rilasciato durante lo scambio di prigionieri tra Russia e Occidente
Ilya Yashin è stato rilasciato durante lo scambio di prigionieri tra Russia e Occidente Diritti d'autore Michael Probst/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Michael Probst/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di euronews
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Dopo lo scambio storico di prigionieri tra la Russia e l'Occidente dai tempi della Guerra Fredda, le prime interviste ad alcune delle persone che sono state rilasciate

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Il canale televisivo statale russo RU-RTR ha trasmesso lunedì un'intervista a due degli agenti restituiti a Mosca nell'ambito dell'accordo con l'Occidente che ha liberato alcuni prigionieri politici l'1 agosto.

Artem Dultsev e Anna Dultseva sono una coppia russa arrestata con l'accusa di spionaggio a Lubiana, in Slovenia, nel 2022.

Un giorno prima dello scambio, i due sono stati condannati nella capitale slovena a 19 mesi di carcere ciascuno dopo essersi dichiarati colpevoli.

Fingendosi cittadini argentini, dal 2017 avrebbero usato la Slovenia come base per viaggiare nei Paesi vicini e trasmettere gli ordini di Mosca ad altri "agenti dormienti" russi.

I due figli sono tornati con loro a Mosca.

"Ci hanno minacciato che i bambini potessero essere dati in adozione a un'altra famiglia" ha dichiarato Anna, "ma sentivamo che i servizi speciali sloveni facevano tutto il possibile per tenere i bambini in Slovenia, per tenerci uniti".

I loro figli non hanno mai parlato la lingua madre dei genitori, ma anche Artem e Anna hanno fatto fatica a riadottarla.

"Non si pensa nella lingua, ci si controlla sempre", ha detto Anna, aggiungendo di aver dovuto preparare un biglietto per telefonare alla madre al suo arrivo.

Uno scambio storico tra Occidente e Russia

Quello svoltosi ad Ankara il 1° agosto è il più grande scambio di prigionieri tra la Russia e gli Stati Uniti dai tempi della Guerra fredda: in totale sono state rilasciate 26 persone.

La Russia ha rilasciato giornalisti, un ex marine americano e attivisti politici, mentre l'Occidente ha rilasciato un assassino russo condannato e delle spie russe, tra le quali Artem e Ana.

Uno degli attivisti politici rilasciati dalla Russia è Ilya Yashin, un importante oppositore del Cremlino che stava scontando una pena in carcere per aver criticato la guerra in Ucraina. Insieme a lui in carcere, e poi liberato, anche il più noto dissidente russo Vladimir Kara-Murza.

Yashin ha ricevuto circa 30.000 lettere e biglietti mentre era in prigione.

Dopo il suo rilascio in Germania, Yashin ha ringraziato i suoi sostenitori in un livestream e ha promesso di continuare a promuovere la sua posizione contro la guerra alla popolazione russa.

"È molto importante per me trasmettere il mio punto di vista e condurre un'educazione contro la guerra tra i cittadini russi, quelli che rimangono in Russia".

L'amministratrice delegata del Comitato per la protezione dei giornalisti, Jodie Ginsberg, afferma che il rilascio di giornalisti dalla prigionia russa non significa che la libertà di stampa in Russia stia migliorando.

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"Questo scambio è un affare enorme. Coinvolge diversi Paesi ed è uno dei più grandi scambi di prigionieri dai tempi della Guerra Fredda. E credo che, purtroppo, dimostri forse un nuovo capitolo della diplomazia internazionale, ovvero la presa di ostaggi da parte di uno Stato. La nostra preoccupazione è che questo non costituisca un precedente per i futuri governi che riterranno di poter prendere, ad esempio, giornalisti innocenti, imprigionarli e usarli come merce di scambio per il rilascio di prigionieri all'estero".

Ginsberg aggiunge che nel 2023 la Russia era il quarto paese al mondo per numero di detenzioni di giornalisti e che quindi è uno degli ambienti più restrittivi per i giornalisti di tutto il mondo.

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