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Perché la capitana giapponese della squadra di ginnastica femminile è stata esclusa dalle Olimpiadi di Parigi?

Shoko Miyata, capitano della squadra giapponese di ginnastica femminile
Shoko Miyata, capitano della squadra giapponese di ginnastica femminile Diritti d'autore AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di یورونیوز فارسی
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in farsi

A Shoko Miyata, la diciannovenne capitana della nazionale giapponese femminile di ginnastica artistica, è stata interdetta la partecipazione ai Giochi olimpici per violazione delle norme disciplinari

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Il fumo. È questo il motivo della sospensione dalla nazionale giapponese e dell'esclusione dai giochi olimpici per Shuko Miyata. A confermare la notizia, la Japan Gymnastics Association.

Miyata, la diciannovenne capitana della squadra femminile di ginnastica artistica, è stata costretta a lasciare il campo di allenamento della squadra a Monaco per aver commesso l'infrazione, ed è tornata in Giappone giovedì per dirimere la questione, secondo quanto riportano i funzionari della Japan Gymnastics.

Si dice che le indagini condotte sul caso abbiano rivelato illeciti tra cui il consumo fumo e di alcol.

La squadra femminile del Paese gareggerà quindi con quattro atlete alle Olimpiadi di Parigi, anziché le cinque previste.

Pur esprimendo rammarico per quanto accaduto, il presidente della Japan Gymnastic association, Tadashi Fujita, si è "scusato sinceramente" insieme ad altri funzionari della ginnastica sportiva del suo Paese, tra cui Motomi Harada, personal trainer di Shoko Miyata.

La nazionale giapponese di ginnastica femminile nutre grandi speranze di vincere una medaglia a squadre a Parigi, che sarebbe la prima del Paese nella ginnastica artistica dalle Olimpiadi di Tokyo del 1964.

Miyata avrebbe dovuto guidare una squadra composta da atlete anche di giovane età; si era assicurata la partecipazione ai Giochi di Parigi dopo aver conquistato il titolo di campione per la terza volta consecutiva alla Nhk Cup di maggio.

Il personal trainer di Miata, Motomi Harada, afferma che, sebbene il comportamento della sua allieva sia stato esecrabile, vanno considerate anche le forti pressioni cui è stata sopposta per ottenere la miglior prestazione possibile al torneo.

«Miyata era molto sotto pressione in questi giorni. Spero che la gente lo capisca», ha affermato asciugandosi le lacrime.

Anche la salute mentale dei giovani atleti alle prime Olimpiadi di Tokyo era stata al centro dell'attenzione dopo il ritiro dell'atleta americano di ginnastica artistica Simon Byles dalla partecipazione alle finali delle gare individuali e ad alcune altre competizioni.

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