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Elezioni nel Regno Unito: i laburisti puntano a una vittoria storica

Gli operai sistemano il tappeto rosso sulla soglia del numero 10 di Downing Street. Martedì 9 aprile 2024.
Gli operai sistemano il tappeto rosso sulla soglia del numero 10 di Downing Street. Martedì 9 aprile 2024. Diritti d'autore Alberto Pezzali/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Alberto Pezzali/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Mared Gwyn Jones in London
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Secondo i sondaggi il partito di Keir Starmer potrebbe ottenere la più ampia maggioranza di sempre nel dopoguerra

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Dopo 14 anni di governi conservatori, da quando un giovane David Cameron sfilò la guida del Paese ai laburisti all'epoca di Gordon Brown, questa settimana si ritorna alle urne per le elezioni generali.

Giovedì 4 luglio gli elettori dovranno eleggere i 650 nuovi membri della Camera dei Comuni. Per la prima volta dopo anni i sondaggi danno i laburisti in netto vantaggio, un risultato che in pochi avrebbero potuto prevedere dopo le elezioni del 2019.

Cinque anni fa l'allora primo ministro Boris Johnson si assicurò una schiacciante maggioranza conservatrice in parlamento e ottene il simbolico mandato di "portare a termine la Brexit". Johnson ci riuscì conquistando le principali aree laburiste nella cosiddetta "cintura rossa" tradizionalmente operaia dell'Inghilterra settentrionale e delle Midlands.

Da allora il Regno Unito è formalmente uscito dall'Unione europea, ma dopo la Brexit il partito conservatore ha vissuto anni difficili. Oggi i laburisti e il loro leader, Keir Starmer, sperano di riconquistare una fetta di elettorato, mentre il partito conservatore di Rishi Sunak potrebbe ottenere il peggior risultato dei suoi 200 anni di storia.

Alcuni sondaggi danno i laburisti in vantaggio di ben 20 punti percentuali sui Tory, il che significa che Starmer potrebbe diventare primo ministro con una maggioranza di oltre 200 seggi, la più grande di qualsiasi governo del dopoguerra.

I conservatori, invece, rischiano di essere spazzati via in alcune zone del Paese e Sunak potrebbe diventare il primo premier in carica della storia a perdere il suo seggio.

Rishi Sunak e la crisi del partito conservatore

Il sostegno ai conservatori, che hanno governato negli ultimi 14 anni sotto cinque diversi leader, è in costante declino dal 2021, quando sono state avviate le indagini sui festini organizzati nella sede del governo a Downing Street.

Dopo la caduta di Johnson, l'incarico di primo ministro è stato ricoperto per qualche settimana da Liz Truss. Durante la sua fallimentare esperienza come premier, Truss ha proposto un taglio delle tasse per le fasce più ricche della popolazione che ha causato il crollo della sterlina, che ha toccato i minimi storici dal 1985 sul dollaro.

L'ex banchiere Rishi Sunak, sconosciuto alla maggioranza della popolazione, ha preso rapidamente il suo posto, ma a giudicare dai sondaggi non è riuscito a convincere gli elettori di essere l'uomo giusto per rimettere in moto il Regno Unito.

Oltre all'economia, agli alloggi e al servizio sanitario nazionale, l'immigrazione è stato uno dei temi più caldi della sua campagna elettorale. Sunak ha cercato di attirare gli elettori preoccupati per il numero di immigrati irregolari che raggiungono le coste britanniche, rilanciando il suo discutibile piano di deportazione dei richiedenti asilo in Ruanda.

Ma il piano ha scatenato reazioni negative e ha diviso la nazione, tanto che persino la Corte Suprema lo ha dichiarato illegale. I suoi sostenitori, invece, sono frustrati dal fatto che il piano, annunciato due anni fa, non sia ancora stato attuato.

Il Primo ministro britannico Rishi Sunak subito dopo aver annunciato la convocazione delle elezioni generali per il 4 luglio
Il Primo ministro britannico Rishi Sunak subito dopo aver annunciato la convocazione delle elezioni generali per il 4 luglioKin Cheung/AP

Sunak ha formalmente indetto le elezioni anticipate con un annuncio sotto la pioggia battente davanti alla porta della sua residenza a Downing Street, mentre in sottofondo risuonava la canzone "Things Can Only Get Better" (le cose possono solo migliorare), utilizzata da Tony Blair, quando il partito laburista nel 1997 ottenne una schiacciante vittoria elettorale.

Da allora si sono susseguite diverse gaffe nelle pubbliche relazioni della maggioranza. Sunak è stato criticato per aver lasciato in anticipo la cerimonia per le celebrazioni dell'80esimo anniversario del D-Day per rilasciare un'intervista televisiva. I suoi detrattori lo hanno accusato di non essere in sintonia con i valori britannici.

Più recentemente cinque membri del partito conservatore - tra cui la guardia del corpo di Sunak - sono stati accusati di aver scommesso sulla data delle elezioni poco prima che venisse annunciata dal primo ministro stesso.

I laburisti sono in vantaggio nei sondaggi ma questo potrebbe non bastare

Sebbene la vittoria dei laburisti sembri certa da mesi, fonti vicine al partito affermano che c'è il timore che un vantaggio così confortevole e costante nei sondaggi possa rendere gli elettori compiacenti e andare a loro discapito.

Tuttavia, con un vantaggio così imponente, sembra quasi certo che il partito sarà al governo tra pochi giorni. L'obiettivo principale del loro manifesto è quello di affrontare la crisi del costo della vita "creando ricchezza" per la classe operaia. Di contro, i conservatori hanno attaccato le loro proposte mettendo in guardia su un inevitabile aumento delle tasse.

Altre promesse laburiste includono la riduzione delle liste d'attesa del Servizio sanitario nazionale, la costruzione di 300mila nuove case all'anno per affrontare la crisi abitativa e un investimento di 24 miliardi di sterline (circa 28,5 miliardi di euro) nelle tecnologie verdi.

Keir Starmer, leader del Partito Laburista
Keir Starmer, leader del Partito LaburistaJane Barlow/PA

Starmer ha anche assunto una posizione ferma sull'immigrazione. Il leader dei Labour ha promesso di reprimere i trafficanti di esseri umani che trasportano illegalmente i migranti attraverso il Canale della Manica. Starmer ha dichiarato che i laburisti ridurranno il livello di migrazione netta nel Regno Unito, ma non ha fissato un obiettivo specifico (i conservatori hanno precedentemente promesso di ridurre la migrazione netta a "decine di migliaia").

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Reform Uk e i liberaldemocratici giocano la loro partita

Le elezioni potrebbero anche vedere Nigel Farage, accanito sostenitore della Brexit ed ex membro del Parlamento europeo, entrare per la prima volta nella Camera dei Comuni. All'inizio di giugno Farage ha annunciato che si sarebbe candidato nella sua circoscrizione di Clacton, nell'Essex, con il suo partito Reform UK, in quella che sarà la sua ottava candidatura a parlamentare.

L'annuncio di Farage ha visto Reform UK salire nei sondaggi e chiudere alle spalle dei conservatori. Ma anche se riuscisse a ottenere il 16 per cento dei voti, come suggeriscono alcuni sondaggi, potrebbe comunque non riuscire a conquistare alcun seggio a causa del sistema elettorale britannico, ovvero un sistema maggioritario uninominale secco a turno unico.

In un'intervista la scorsa settimana Farage ha affermato che l'Occidente avrebbe provocato l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Questi commenti gli sono costati un calo nei consensi.

"Per me era ovvio che l'espansione sempre più a est della Nato e dell'Unione europea stava dando a Putin una ragione per dire: 'Stanno venendo di nuovo a prenderci' - ha detto Farage alla Bbc -. Abbiamo provocato questa guerra".

Nigel Farage, leader di Reform UK
Nigel Farage, leader di Reform UKPaul Marriott/AP

Reform Uk propone il congelamento di tutta l'immigrazione "non essenziale", l'eliminazione degli obiettivi climatici e l'uscita dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che il partito definisce la corte "straniera" di Strasburgo.

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A sperare di riemergere dalle ceneri dopo le pesanti sconfitte delle scorse elezioni sono anche i liberaldemocratici, che secondo alcuni sondaggi potrebbero ottenere oltre 60 seggi. Il partito ha fatto una campagna per "fermare la Brexit" ed è uno dei più accaniti sostenitori della creazione di legami economici, commerciali e di sicurezza più stretti con l'Ue.

Il partito ha definito un piano in quattro fasi che prevede una graduale integrazione nei programmi europei e, infine, nel mercato unico europeo. Il suo leader Ed Davey ha dichiarato che il rientro nel blocco è il suo obiettivo finale a lungo termine.

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