Centinaia di agenti di diverse carceri francesi chiedono maggiore sicurezza sul lavoro. Due agenti penitenziari sono stati uccisi e altri tre gravemente feriti in un attacco a un furgone per far evadere un detenuto, in Normandia. Gli assalitori e il prigioniero sono in fuga
Giornata di sciopero nelle carceri francesi dopo l'attacco armato a un furgone penitenziario nel dipartimento dell'Eure, in Normandia, che ha causato la morte di due agenti, il ferimento di altri tre e l'evasione di un uomo detenuto per omicidi legati allo spaccio di droga.
Mercoledì mattina centinaia di guardie carcerarie hanno bloccato gli ingressi delle loro carceri in tutta la Francia per segnalare la pericolosità del loro lavoro e alle 11 hanno tenuto un minuto di silenzio in memoria dei loro colleghi attaccati. Alcuni agenti hanno bruciato pallet e pneumatici, mentre molti hanno dichiarato che durante la giornata svolgeranno solo un servizio minimo.
I sindacati chiedono maggiore sicurezza e maggiori risorse, come veicoli blindati, furgoni senza contrassegni e armi adeguate, per evitare di diventare "bersaglio" di aggressori dotati di "armi da guerra". Chiedono inoltre di limitare i trasferimenti di detenuti tra le carceri e i tribunali, utilizzando piuttosto la videoconferenza.
Il ministro dell'Interno francese Gérald Darmanin ha dichiarato che sono state mobilitate "notevoli risorse" per la ricerca del prigioniero evaso, Mohamed Amra, classe 1994, e degli assalitori. Martedì sono stati mobilitati più di 450 agenti di polizia e gendarmi solo nel dipartimento dell'Eure.