L'Estonia, membro dell'Ue, si sente minacciata dalla vicina Russia. Quest'anno, il piccolo Paese della Nato investirà oltre il 3 percento del suo Pil per rafforzare la propria difesa. Intanto, il Paese ha organizzato esercitazioni militari con volontari civili per la guerra di trincea
Indrek Jurtšenko è un cantante lirico di formazione. Ma oggi mi accompagna a un test militare nelle foreste estoni. I civili armati, che fanno parte della "Kaitseliit" ossia la Lega di difesa estone, stanno simulando un'operazione militare insieme ai soldati professionisti: “Alla nostra esercitazione partecipano 500 persone provenienti da Estonia, Lituania e Francia”, mi dice.
L'esercitazione si chiama “Northern Frog” (Rana del nord) e si svolge presso un ex aeroporto militare sovietico. Vicino alla pista di atterraggio, i fanti della Francia, partner della Nato, fortificano le trincee. Nella vicina foresta i volontari baltici iniziano a radunarsi. Si tratta di civili armati e che hanno acquisito competenze militari professionali. È uno scenario piuttosto particolare. Le forze militari estoni e le truppe professionali della Nato si stanno esercitando per migliorare le loro abilità di combattimento per la guerra di trincea.
Quale potrebbe essere, dal punto di vista professionale francese, il vantaggio di una forza di milizia come la Kaitseliit, chiedo al capitano Hubert. “I volontari operano in aree a loro conosciute, nella regione a cui appartengono”, racconta. “Ed è per questo che possono reagire immediatamente, quando e dove c'è bisogno di loro”.
I membri iscritti alla Lega sono 30 mila. Sono operai, impiegati, commessi, studenti o contadini, uomini che impiegano il loro tempo libero con esercitazioni militari. Essendo volontari non ricevono denaro. Molti di loro hanno un'arma a casa. E sanno come gestirla quando le cose si fanno serie.
"Non vivrei mai più sotto un dominio straniero", mi racconta Reet Saari. Questa è stata la sua motivazione per aderire alla Kaitseliit. È una madre e gestisce un negozio di bricolage. Oggi guida una pattuglia di ricognizione, un'unità di combattimento femminile pesantemente armata.
“L'Estonia è un Paese piccolo, quindi tutti devono contribuire agli sforzi di difesa in un modo o nell'altro", dice.
"Alcuni possono combattere in prima linea nella foresta, come me. Altri possono aiutare con i compiti di supporto e la logistica”. In manovre come questa Reet ha imparato il tiro, il primo soccorso in guerra, le tattiche di fanteria e il combattimento ravvicinato.