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Ucraina, a Davos il quarto round sul piano di pace di Kiev

Il capo di gabinetto del governo dell'Ucraina, Andriy Yermak, a Davos (14 gennaio 2024)
Il capo di gabinetto del governo dell'Ucraina, Andriy Yermak, a Davos (14 gennaio 2024) Diritti d'autore Markus Schreiber/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Markus Schreiber/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Gabriele Barbati
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Alla vigilia del World economic forum, che si tiene questa settimana a Davos, in Svizzera, 83 paesi del mondo hanno discusso le proposte di Kiev per la pace

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L'Ucraina e la formula di pace proposta da Kiev hanno dominato la vigilia del World economic forum che si tiene questa settimana a Davos, dove sono arrivati i consiglieri per la sicurezza nazionale di 83 Paesi del mondo. 

Il prevertice nella cittadina alpina in Svizzera ha costituito di fatto il quarto round di colloqui (dopo quelli di Copenhagen e di Gedda e, lo scorso ottobre, a Malta) sul piano ucraino per porre fine a quasi due anni di guerra, che ha come prima condizione il completo ritiro russo dai territori invasi. 

A Davos c'era il capo di gabinetto del governo di Kiev, Andriy Yermak, che ha risposto in conferenza stampa a una domanda di Euronews sulla sponda che l'Ucraina potrebbe trovare nella Cina.

Il ruolo della Cina nella risoluzione della guerra in Ucraina

"È importante che tutti i Paesi presenti qui vogliano davvero partecipare e contribuire a chiudere questa guerra e portare la pace. Ma ci sono idee ed esperienze diverse su come sia possibile farlo" ha detto Yermak.

La Cina, che finora ha indirettamente sostenuto la Russia nel conflitto, non ha partecipato al prevertice sull'Ucraina. Tuttavia, martedì arriva a Davos il premier cinese,Li Qiang, giorno in cui sarà presente anche il presidente Zelensky, che interverrà al Forum e terrà a margine degli incontri bilaterali con altri leader.

Pechino potrebbe giocare un ruolo cruciale per una soluzione delle ostilità, al pari di Brasile, India e Sud Africa, che affiancano la Russia nel gruppo dei Brics.

"È illusorio pensare che la Russia risponda positivamente a qualsiasi invito ai colloqui. La partecipazione dei Brics è molto importante perché hanno un rapporto con Mosca" ha dichiarato il ministro degli Esteri svizzero, Ignazio Cassis

"Dobbiamo trovare in particolare il modo di lavorare con la Cina su questo tema" ha aggiunto.

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