World economic forum di Davos: in agenda clima, guerre e cooperazione globale

Wef
Wef Diritti d'autore Gian Ehrenzeller/KEYSTONE / GIAN EHRENZELLER
Diritti d'autore Gian Ehrenzeller/KEYSTONE / GIAN EHRENZELLER
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Tutto pronto a Davos per il via del World economic forum 2024. Oltre 60 leader da tutto il mondo discuteranno delle sfide da affrontare per la sicurezza globale. Servono soluzioni collettive che funzionino a lungo termine

PUBBLICITÀ

A Davos, la cittadina nel cuore delle Alpi svizzere, tutto è pronto per il Forum economico mondaile (World economic forum) 2024. Più di sessanta capi di Stato e altre 2.800 grandi personalità di spicco tra economisti, banchieri e politici si preparano a partecipare al 54esimo appuntamento annuale per discutere delle sfide globali, tra cui crisi climatica e conflitti in corso. 

Tra i partecipanti più noti ci sono il presidente francese Emmanuel Macron, il premier spagnolo Pedro Sanchez, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il segretario di Stato statunitense Anthony Blinken e António Guterres, Segretario generale delle Nazioni unite (Onu), nonché il premier cinese Li Qiang.

“In un momento in cui le sfide globali richiedono soluzioni urgenti, è necessaria una collaborazione innovativa tra pubblico e privato per trasformare le idee in azioni”, ha detto Børge Brende, Presidente del Wef.

"Ricostruire la fiducia": conflitti e sviluppo economico

Nell'attuale clima di forte insicurezza "Ricostruire la fiducia" è il tema principale delle oltre duecento sessioni di lavoro previste tra il 15 e il 19 gennaio. Le molte guerre in corso hanno minato la sicurezza globale ed economica e minacciato la cooperazione internazionale e ora più che mai c'è bisogno di un'azione collettiva. Per il direttore generale del Wef, Mirek Dusek, si tratta di una risposta diretta alla mancanza di fiducia nelle nostre società e tra le nostre nazioni.

L'incontro avviene in quello che è forse lo scenario geopolitico più complesso da decenni a questa parte. Gli ospiti più attesi sono il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e quello israeliano Isaac Herzog, per affrontare la questione dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente. 

Zelensky terrà per la prima volta di persona un "discorso speciale" nel pomeriggio del 16 gennai,o ma già dal 14 settanta funzionari governativi daranno il via ai colloqui per discutere delle possibili soluzioni per la guerra contro la Russia. L'invasione, che dura ormai da 22 mesi, ha causato una serie di problemi per la sicurezza e per l'economia globale, tra cui la recente crisi energetica in Europa. 

La guerra in Medio Oriente oltre a minacciare gravemente la sicurezza e i rapporti diplomatici in tutta la regione rischia di allargarsi ad altri Stati. In parte questo sta già avvenendo, con il conflitto contro i ribelli Houthi dello Yemen nel Mar Rosso, armati dall'Iran, che con i loro attacchi minacciano il commercio globale in una delle più importanti rotte commerciali al mondo. Gli attacchi sono stati condannati nella recente risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu che ha spinto Stati Uniti e Gran Bretagna a intervenire con la forza.

Crisi climatica, natura ed energia

La crisi climatica è tra le sfide più importanti da affrontare e i leader globali sono chiamati a trovare soluzioni collettive a lungo termine. La First Movers Coalition, come parte delle iniziative integrate nell’agenda del World economic forum, rappresenta uno sforzo collettivo che porta le aziende a decarbonizzare i settori ad alte emissioni e a far avanzare le tecnologie climatiche emergenti per ridurre significativamente le emissioni di gas serra.

Dalla sua fondazione con 35 membri fondatori, la coalizione si è espansa in modo significativo, comprendendo ora più di 95 membri. Insieme, questi membri hanno assunto un totale di 120 impegni, riflettendo la crescente influenza e dedizione della coalizione.

''Credo che l'Alleanza abbia cambiato i suoi obiettivi negli ultimi cinque anni. Un tempo si trattava di impegno, comprensione e impegno nei confronti di Parigi. Ora si tratta davvero di azioni. Si tratta di rimboccarsi le maniche e condividere dilemmi, ma anche soluzioni", ha osservato Jesper Brodin, Ceo di Ingka Group (Ikea).

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Davos, il panel di Euronews sull'allargamento dell'Unione europea

La capo economista della Bers: l'inflazione potrebbe aumentare a causa delle tensioni nel Mar Rosso

Davos, Zelensky contro la cautela degli alleati: "Si è perso tempo ritardando molte sanzioni"