Secondo il governo francese, negli ultimi due anni le violazioni della laicità nelle scuole in Francia sono aumentate del 120%. Per il leader del partito di sinistra "La France Insoumise", Jean-Luc Melénchon, si tratta di "una nuova, assurda e artificiale guerra di religione"
Dopo le polemiche del velo, del burka e del burkini, in Francia ora è esploso il caso dell'abaya, tunica tradizionale indossata da molte donne musulmane durante l'estate.
Il ministro francese dell'Istruzione Gabriel Attal, qualche giorno fa, lo ha vietato ufficialmente nelle scuole pubbliche, che riprenderanno il 4 settembre, considerandolo un vistoso simbolo religioso, in uno Stato laico qual è la Francia.
Una ragazza che lo indossa spiega:
"Un abaya è un vestito per il caldo. Tutto qui! La gente vuole trasformarlo in un indumento religioso, ma in realtà non è affatto un indumento religioso! A casa, al mio paese, per esempio, non lo indossavo nemmeno un abaya. Qui, quando è estate e fa caldo, ne indosso uno".
Niente abaya nelle scuole: ci sono i favorevoli, i contrari e gli indifferenti.
"Indossare l'abaya non è vietato per le strade in Francia, perciò questa è libertà. Ma se a scuola ci sono luoghi in cui dovrebbe essere vietato, allora sono favorevole", commenta Samir, un pensionato.
Maya, impiegata nel campo della psicoterapia, scuote il capo.
"Pensavo che ci fossero questioni molto più importanti e rilevanti da affrontare in questo momento, come la difficile situazione degli ospedali, psichiatrici e non, delle scuole e della vita quotidiana per i francesi. Ci sono tante cose che non vanno bene".
Violazioni alla laicità nelle scuole: +120%
Secondo il governo francese, negli ultimi due anni le violazioni della laicità nelle scuole in Francia sono aumentate del 120%. C'è chi dice che l'uso di questi e altri capi di abbigliamento abbia preso piede soprattutto grazie ai social network.
Per il leader del partito di sinistra "La France Insoumise", Jean-Luc Mélenchon, si tratta di "una nuova, assurda e artificiale guerra di religione".