Nella piccola repubblica balcanica si sta per chiudere una pagina di storia trentennale
In Montenegro alle sette di questa domenica si sono aperti i seggi per le elezioni parlamentari anticipate, una consultazione che, stando alla gran parte di osservatori e analisti, dovrebbe segnare la sconfitta definitiva del Partito democratico dei socialisti (Dps) e del suo leader Milo Djukanovic che per un trentennio hanno dominatola scena politica nel piccolo Paese balcanico affacciato sull'Adriatico.
Il declino del Dps era già cominciato con l'insuccesso nelle ultime elezioni dell'agosto 2020, una sconfitta che aveva dato inizio a un lungo periodo di instabilità e incertezza protrattosi fino a oggi.
Djukanovic -alternatosi per gli ultimi tre decenni alla guida del Paese sia come premier che come presidente - ha già dovuto fare un passo indietro: è stato battuto nettamente lo scorso aprile al ballottaggio delle presidenziali dal giovane economista Jakov Milatovic.
Ultimi sondaggi e forze in campo
Ed è proprio la forza politica del neopresidente Milatovic - Movimento Europa, la favorita delle elezioni di oggi. Fondato un anno fa da Milatovic e Milojko Spajic il Pes, partito riformista ed europeista e che auspica al tempo stesso un miglioramento dei rapporti con la Serbia, (contro il quale sono schierati i socialisti di Milo Djukanovic) era dato dagli ultimi sondaggi fra il 25% e il 30%, rispetto a circa il 20% del Dps. Tra il 10% e il 15% è indicata l'alleanza tra il partito 'Ura' delpremier in carica Dritan Abazovic e 'Montenegro democratico' di Aleksa Bacic. Percentuali minori vengono assegnate dai sondaggi ad alcuni partiti filoserbi e filorussi (un terzo circa della popolazione del Montenegro è di etnia serba) in lizza diversi candidati in rappresentanza delle altre minoranze etniche presenti nel Paese (albanese, bosniaca, croata).
L'aspettativa è che dalle elezioni odierne nasca un nuovo governo in grado di ridare stabilità al Montenegro, rilanciando le riforme e il suo cammino europeo, frenato notevolmente dagli ultimi anni di crisi politica.
Su una popolazione di appena 620 mila abitanti, gli elettori sono circa 543 mila che sceglieranno i nuovi 81 deputati del parlamento. Per entrare in parlamento un aformazione deve ottenere almeno il 3% delle preferenze.
Vento in poppa per la forza emergente del neo presidente
La nuova forza emergente è il Movimento Europa ora (Pes) del neoeletto presidente Jakov Milatovic, il giovane economista che lo scorso aprile ha sconfitto al ballottaggio Djukanovic.
Il Dps aveva comunque subito un arresto già alle ultime elezioni dell'agosto 2020, una consultazione che ha segnato l'inizio di un periodo di incertezza e instabilità politica protrattosi fino ad oggi e caratterizzato da governi deboli e scarsamente rappresentativi.
Il Montenegro, Paese della ex Jugoslavia indipendente dal 2006, quando con un referendum si staccò dalla Serbia, ha aderito alla Nato nel 2017, (nonostante la forte contrarietà della Russia), e da oltre dieci anni è impegnato nel negoziato di adesione all' Unione europea.