A Podgorica l'opposizione accusa la Serbia di usare il censimento come arma politica

Il presidente della Serbia Aleksandar Vučić
Il presidente della Serbia Aleksandar Vučić Diritti d'autore Darko Vojinovic/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Gabriele Barbati
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Il censimento già rinviato di un mese rischia di minare l'equilibrio tra le varie comunità etniche del Montenegro. Circa il 28% degli abitanti della repubblica balcanica è serbo. I montenegrini e alcune minoranze temono un cambiamento di status e tensioni come accaduto di recente in Kosovo

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Il 3 dicembre inizierà in Montenegro il tanto atteso censimento già rinviato di un mese. La popolazione dovrà dichiarare la propria identità comunitari****a e la preoccupazione di molti è che la Serbia trasformi l'evento in un'occasione di tensione.

Il Montenegro, parte della Jugoslavia prima e poi di una Federazione con la Serbia nel 2003, si è dichiarato indipendente da Belgrado nel 2006 e conta oggi su una popolazione di circa 620 mila persone. 

La maggioranza dei montenegrini, come si identifica quasi la metà della popolazione secondo dati ufficiali, e le minoranze bosgnacca e albanese temono l'influenza serba sull'operazione di censimento e sui suoi risultati.

Belgrado starebbe facendo pressione infatti sui serbi locali, circa il 28% degli abitanti della repubblica balcanica, chiedendo loro di dichiarare un'identità serba.

"[Il presidente serbo] Vučić ha detto in televisione che il censimento in Montenegro è di interesse vitale della Serbia. Pensate se prima di un censimento in Serbia, il presidente croato o montenegrino dicesse lo stesso sulle loro minoranze lì. Sarebbe quantomeno strano" ha commentato Nikola Rakočević, deputato del partito nazionalista DPS (Partito Democratico dei Socialisti del Montenegro), che ha guidato il paese a lungo e oggi è all'opposizione.

Dopo le violenze che hanno animato nei mesi scorsi le comunità serbe del vicino Kosovo, con il sostegno di Belgrado, le forze filo-serbe in Montenegro potrebbero usare un risultato favorevole del censimento come uno strumento di propaganda per ottenere politiche diverse. 

Per esempio ridare al serbo lo status di lingua ufficiale e insegnarlo nuovamente nelle scuole, come sottolinea Slaven Dimitrić, giornalista di Euronews Serbia.

"Lungo le strade della costa sono stati collocati cartelloni che promuovono l'identità serba. Le autorità montenegrine ritengono che più del 50% dei cittadini dichiarerà di parlare la lingua serba" fa notare Dimitrić.

"Coloro che erano contrari al referendum [sull'indipendenza] sono al potere e stanno forzando il censimento come un'opportunità per influenzare un cambiamento costituzionale e rafforzare la posizione della lingua e della nazionalità serba" spiega Miroslav Doderović, professore di Filosofia dell'Università di Podgorica, la capitale montenegrina.

Il mese scorso il Montenegro si è dato un nuovo governo presieduto dall'economista Milojko Spajic, appoggiato da una coalizione di partiti filo-europei e filo-serbi che dovrebbe guidare il Paese nel tentativo di adesione all'Unione Europea. 

Il Montenegro ha adottato l'euro unilateralmente nel 2002 e dal 2017 fa parte della Nato.

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