La sponda sinistra del fiume Dnepr sotto il controllo russo è la più colpita, morti e feriti
Un'area di oltre 600 km quadrati allagata, un disastro ecologico di proporzioni enormi, mentre si scongiura quello sanitario. Due giorni dopo il crollo per cause ancora da accertare della diga di Nova Kakhovka il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato a Kherson per esprimere solidarietà alle vittime e coordinare i soccorsi. "E' importante calcolare i danni e allocare i fondi - ha detto - risarcire i residenti e sviluppare un programma per compensare o trasferire le aziende nella regione di Kherson".
Bombe sugli sfollati
In molti oerò ancora pensano a salvare la pelle mentre cadono le bombe e l'acqua si alza. Infatti almeno una persona è morta e due sono rimaste ferite a seguito dei bombardamenti russi sulla città di Kherson colpita da gravi inondazioni dopo la distruzione della diga di Khakovka, dice l'ufficio del procuratore. A Oleshky, denunciano le autorità ucraine, vicino Kherson, i residenti non possono lasciare la città allagata perchè i russi non li lasciano andare.
Mentre il presidente Zelensky visita la riva destra del fiume Dnepr sull'altra sponda, sotto il controllo russo, i danni sono ancora maggiori essendo la banchina più bassa. E' qui che si trovano i due terzi dei territori allagati, gli evacuati sono almeno 4500 si contano almeno 5 morti e una quarantina di feriti. Anche qui le autorità filorusse denunciano attacchi sugli sfollati: due civili, tra cui una donna di 33 anni incinta, sono stati uccisi e altri due feriti; gli ucraini avrebbero aperto il fuoco su un punto di raccolta di sfollati dell'area inondata per la rottura della diga di Kakhovka.