Diga distrutta, scambio di accuse Kiev-Mosca. 43 mila persone a rischio

Soccorritori nella regione di Kherson
Soccorritori nella regione di Kherson Diritti d'autore Evgeniy Maloletka/Copyright 2020 The AP. All rights reserved
Di Debora Gandini
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Le squadre di soccorso sono al lavoro, senza interruzione, alla ricerca delle persone rimaste bloccate. Molti residenti sono stati già fatti evacuare. Si stima che le conseguenze su agricoltura e ambiente saranno pesantissime

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Le immagini dell'esercito ucraino mostrano la regione di Kherson allagata dopo che la diga di Nova Kakhovka nel sud dell'Ucraina è stata distrutta. Circa 42.000 persone sono a rischio, mentre si contano già i primi morti e dispersi, a causa delle inondazioni su entrambe le sponde del fiume Dnipro.

Le squadre di soccorso sono al lavoro, senza interruzione, alla ricerca delle persone rimaste bloccate. Molti residenti sono stati già fatti evacuare. Si stima che le conseguenze su agricoltura e ambiente saranno pesantissime.

Il presidente ucraino, Vlodymyr Zelensky, ha invitato le organizzazioni umanitarie internazionali ad agire immediatamente per aiutare tutti coloro che in questo momento stanno lottando per sopravvivere. 

"Ora abbiamo bisogno di una risposta chiara e rapida da parte del mondo a ciò che sta accadendo. È impossibile stabilire con certezza quante persone nel territorio, temporaneamente occupato della regione di Kherson, possano morire senza soccorsi, senza acqua potabile, senza cibo, senza cure mediche. I nostri servizi militari e speciali stanno salvando più persone possibili, nonostante i bombardamenti", ha sottolineato Zelensky. 

L’Unione europea, intanto, ha subito attivato il suo sistema di protezione civile, in prima linea ci sono già Germania, Austria e Lituania. Gli aiuti che stanno arrivando comprendono filtri per l'acqua, generatori e pompe per togliere il fango oltre ad attrezzature per il ricovero, tra cui tende, letti e coperte.

Mentre anche la Russia sta schierando soccorritori e attrezzature di soccorso. posta sotto il suo controllo, Mosca che Kiev si accusano a vicenda di terrorismo per il crollo della diga.

Le reazioni internazionali

L'attacco alla diga ha provocato un'ondata di condanne internazionali, con la maggior parte dell'Occidente che ha dato la colpa a Mosca. Al margine di un incontro con gli alleati della Nato, il Segretario generale dell'Alleanza Jens Stoltenberg ha parlato di un azione che "dimostra la brutalità russa".

"La distruzione della diga di Kakhovka oggi mette a rischio migliaia di civili e causa gravi danni ambientali. È un atto oltraggioso che dimostra ancora una volta la brutalità della guerra della Russia in Ucraina", ha detto Stoltenberg.

In un tweet il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha affermato che la distruzione della diga "si qualifica chiaramente come un crimine di guerra", aggiungendo che la Russia sarà chiamata a risponderne. In un secondo messaggio ha affermato che solleverà la questione al consiglio di giugno e proporrà maggiore assistenza alle aree alluvionate.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha descritto l'attacco come una "nuova dimensione" della guerra: "Prima di tutto, è importante prendere una posizione chiara su questo tema. Si tratta di qualcosa che si aggiunge ai molti crimini che abbiamo visto in Ucraina e che provengono dai soldati russi. Fa parte di questa guerra che ha sempre attaccato obiettivi civili, città, villaggi, ospedali, scuole, infrastrutture".

Per i filorussi l'attacco alla diga è un crimine di Kiev per "distrarre dai fallimenti nella cosiddetta controffensiva". Lo ha detto il governatore filorusso della regione, Vladimir Saldo.

Anche il Cremlino incolpa l'Ucraina, affermando che la diga è stata bombardata in un atto di sabotaggio. "Questo è inequivocabilmente un atto di sabotaggio deliberato da parte ucraina, pianificato ed eseguito su ordine di Kiev. È chiaro che si pone come uno degli obiettivi quello di privare la Crimea dell'acqua. Il livello dell'acqua nel serbatoio si abbassa e, di conseguenza, la fornitura al canale si riduce drasticamente", ha dichiarato il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov.

Zelensky convoca una riunione d'emergenza: "È un ecocidio"

Il Consiglio di sicurezza nazionale ucraino ha fatto sapere che Zelenskiy convocherà una riunione di emergenza. Già intervenuto sull'accaduto, il presidente ucraino ha bollato l'attacco alla diga come un "ecocidio". Per Kiev sono stati i russi ad attaccare.

Alta 30 e larga centinaia di metri: a rischio inondazione anche Kherson

Costruita nel 1956 come parte della centrale idroelettrica di Kakhovka, la diga sorge sul fiume Dnipro e rifornisce anche la penisola di Crimea e la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Alta 30 metri e larga centinaia, trattiene un volume d'acqua tale da poter inondare numerosi centri abitati tra cui la stessa Kherson, che le forze ucraine hanno riconquistato alla fine dello scorso anno.

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