La lotta degli agricoltori olandesi contro le normative sulle emissioni

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Di Hans von der Brelie
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Gli allevamenti sono responsabili di circa la metà delle emissioni di azoto nel Paese. Il governo, su pressione dell'Ue, ha deciso di limitare il numero di capi di bestiame delle aziende agricole per tutelare l'ambiente. Ma per gli allevatori è una transizione complicata

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Aggiornamento: pochi giorni dopo la messa in onda di questa puntata di Euronews Witness sugli agricoltori olandesi e sulla battaglia per la riduzione dei livelli di azoto, il 2 maggio la Commissione europea ha dato il via libera a un programma di sostegno da 1,47 miliardi di euro progettato dal governo olandese per rilevare e chiudere circa 3.000 aziende agricole vicine a riserve naturali. Questo programma di acquisto volontario è rivolto ai principali inquinatori tra i piccoli e medi allevatori e fa parte di un programma più ampio per ridurre le emissioni di azoto, troppo elevate nei Paesi Bassi.

La riserva naturale di Veluwe, a est di Amsterdam, è una vasta distesa di brughiere e boschetti. L'area è protetta da un'iniziativa di conservazione dell'Ue e, a prima vista, sembra essere un paradiso incontaminato per la fauna selvatica.

Ma se si scava un po' più a fondo, si scopre una realtà meno idilliaca. Il Veluwe è un'area satura di ammoniaca e azoto, provenienti principalmente dai terreni agricoli circostanti. L'erba che ricopre il parco prospera grazie all'inquinamento, ma sta soffocando specie più fragili e distruggendo la biodiversità.

All'Aia il governo litiga sui piani per ridurre le emissioni di azoto. Hans von der Brelie di Euronews si è recato nei Paesi Bassi per raccontarvi questa storia.

Una rivolta degli agricoltori?

Il settore agricolo è responsabile di circa la metà delle emissioni di azoto dei Paesi Bassi, il che significa che gli agricoltori sono un attore chiave in questo dibattito. Nel 2019 il più alto tribunale amministrativo del Paese ha stabilito che il piano statale non rispettava gli obiettivi dell'Ue, il che significa che gli sforzi per ridurre l'azoto si sono intensificati. Il Primo ministro Mark Rutte spera di dimezzare queste emissioni entro il 2030 e gli agricoltori attualmente rischiano di vedersi espropriare le loro aziende se sono "troppo inquinanti".

Omgo Nieweg, un agricoltore del villaggio di Adorp, nel nord del Paese, ha partecipato alle proteste contro la nuova strategia dello Stato. "Il problema è che il governo olandese non ci dà una prospettiva chiara per il futuro - dice Nieweg -. Ma noi abbiamo bisogno di prospettive per continuare il nostro lavoro".

Il governo ha stanziato 7,5 miliardi di euro per il programma di acquisto, parte di un piano più ampio da 24,3 miliardi di euro, che però è in attesa dell'approvazione dell'Ue.

Il trionfo degli agricoltori alle elezioni provinciali

Il nostro inviato ha incontrato anche Eddie van Marum, un rappresentante del Bbb, il partito di protesta degli agricoltori. Fondato nel 2019 in risposta alla nuova politica sull'azoto, il Bbb è stato il grande vincitore delle elezioni provinciali del mese scorso. Facendo appello agli elettori rurali che si sentono incompresi dall'establishment, il partito ha ottenuto circa il 16% dei voti.

Il sistema non è corretto", spiega van Marum, parlando della disperazione degli agricoltori: spera che il governo stanzi più fondi per iniziative alternative di conservazione. Tuttavia, nonostante il successo del Bbb e le voci di un rinvio degli obiettivi di emissione, Bruxelles ha esortato il governo olandese a mantenere gli impegni presi.

Parlando con Euronews, la Commissione ha dichiarato che non esclude procedure di infrazione in caso di mancato rispetto del diritto comunitario.

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