Il presidente Djukanovic, che ha guidato il Montenegro verso l'indipendenza e l'adesione alla NATO, potrebbe essere sconfitto dall'economista Milatovic, sostenuto dai partiti vicini alla Serbia
I montenegrini hanno votato domenica nel ballottaggio alle elezioni presidenziali programmato dopo che nessuno dei contendenti ha ottenuto la maggioranza al primo turno di votazioni due settimane fa. Hanno diritto al voto circa 540.000 persone. Il Montenegro ha una popolazione di 620.000 abitanti e confina con Serbia, Croazia, Bosnia, Albania, Kosovo oltre ad affacciarsi sul mare Adriatico.
La fiducia di Djukanovic
Il presidente uscente del Montenegro, Milo Djukanovic in lizza contro lo sfidante Jakov Milatovic, si è detto fiducioso in un suo successo per consentire al Paese di tornare sulla strada dello sviluppo e dell'integrazione europea. "Credo che il risultato elettorale confermerà tale aspettative, e che la stessa cosa faremo nelle prossime elezioni parlamentari dell'11 giugno, per tornare alla stabilità e a tempi migliori", ha detto Djukanovic, dopo aver votato in un seggio della capitale Podgorica. Rispondendo ai giornalisti, il capo di stato uscente, che governa il Paese da un trentennio e che punta a un terzo mandato, ma che molti osservatori vedono perdente di fronte al giovane sfidante Milatovic, si è riferito ai rapporti con la Serbia, fortemente deterioratisi negli ultimi anni: "La Serbia deve cambiare il suo rapporto con i vicini, in primo luogo con il Montenegro, e smetterla di voler regolare e decidere da Belgrado come debbano vivere i serbi del Montenegro", ha affermato Djukanovic. "Spetta al Montenegro stabilire come devono vivere i serbi e gli altri cittadini che risiedono nel nostro Paese, nel rispetto della sua sovranità", ha aggiunto. L'affluenza alle urne era del 39% alle 13. Al primo turno del 19 marzo l'affluenza finale era risultata del 64%. Le urne in Montenegro chiuderanno alle 20.
Scontro fra due opposti
Secondo alcuni gli osservatori Djukanovic potrebbe essere sconfitto dall'economista Milatovic, sostenuto dai partiti che hanno legami più stretti con la Serbia. Milatovic, 37 anni, ex ministro dell'economia di formazione occidentale e vice capo del movimento Europe Now si è molto impegnato nella lotta alla corruzione.