Cina, da gennaio stop alla quarantena per chi arriva nel Paese

L'8 gennaio la Cina porrà fine alla quarantena obbligatoria per i i visitatori in arrivo, ultimo residuo della rigida politica sanitaria "zero Covid" che ha isolato il Paese per quasi tre anni.
La Cina è l'unica grande economia che continua a imporre quarantene sugli arrivi: una misura che penalizza il turismo, anche se la durata dell'isolamento preventivo è stata ridotta negli ultimi mesi: attualmente sono necessari 5 giorni in albergo, seguiti da 3 giorni di osservazione a casa.
Dal mese prossimo, per entrare in Cina, sarà invece solo necessario un test negativo, effettuato nelle 48 ore precedenti, così come dichiarato dalla Commissione per la salute, che ha anche parlato di un graduale ripristino dei viaggi all'estero per i cinesi.
La decisione di allentare le restrizioni - arrivata in seguito alle crescenti proteste della popolazione, ma anche nel momento in cui la Cina sta vivendo un nuovo picco di casi Covid - potrebbe portare alla morte di circa un milione di persone nei prossimi mesi, secondo le stime di diversi studi occidentali.
Le autorità sanitarie della provincia orientale di Zhejiang, a sud di Shanghai, hanno dichiarato domenica che il numero di infezioni giornaliere nella provincia di 65 milioni di persone ha superato il milione. Nella capitale Pechino, le autorità hanno dichiarato sabato che "un gran numero di persone è stato infettato" e hanno invitato a fare "ogni sforzo per migliorare il tasso di guarigione e ridurre il tasso di mortalità".
Domenica la Cina ha però anche annunciato che non pubblicherà più le statistiche sul Covid. Secondo i dati ufficiali, il Paese più popoloso del mondo ha registrato solo sei decessi dovuti al Covid da quando sono state alleggerite le misure restrittive. Una cifra che secondo molti esperti è fortemente sottostimata.
Negli ultimi giorni, i cinesi hanno notato una clamorosa discrepanza tra le statistiche ufficiali e l'aumento delle infezioni e/o la morte di un gran numero di loro parenti.