Paesi candidati all'Unione europea: tocca alla Bosnia-Erzegovina? Giovedì si decide

I Paesi dei Balcani che hanno lo status di candidati all'Ue.
I Paesi dei Balcani che hanno lo status di candidati all'Ue. Diritti d'autore Euronews
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I ministri degli Affari europei dei 27 Stati membri dell'Unione europea hanno raccomandato di concedere lo status di candidato alla Bosnia-Erzegovina. Giovedì sarà il Consiglio europeo a decidere il futuro del Paese balcanico

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Il Consiglio Affari Generali della Commissione europea, composto - in questo caso - dai ministri degli Affari europei dei 27 Stati membri (solitamente anche dai ministri degli Esteri), ha raccomandato di concedere lo status di candidato alla Bosnia-Erzegovina.

La raccomandazione dovrà essere confermata ufficialmente - forse già questo giovedì 15 dicembre - da parte del Consiglio europeo, a condizione che vengano prese le misure specificate nella raccomandazione stessa della Commissione: 14 priorità per le riforne, considerate la "chiave" per aprire i negoziati di adesione. Tra le priorità: rafforzare lo stato di diritto, la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, la gestione della migrazione e i diritti fondamentali.

L'atteso avallo ufficiale segnerà la prima tappa di un lungo processo di adesione per la Bosnia-Erzegovina. Arriva una settimana dopo il vertice di Tirana, durante il quale l'Ue ha ribadito il proprio impegno nel processo di allargamento a favore dei Balcani Occidentali.

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Alcuni ministre degli Affari europei dell'Unione europea. (Bruxelles, 13.12.2022)Virginia Mayo/Copyright 2022 The AP. All rights reserved

La Commissione europea aveva raccomandato già in ottobre agli Stati membri di concedere lo status di Paese candidato alla Bosnia-Erzegovina, 3,5 milioni di abitanti nel cuore dei Balcani. 

Tre entità, tre anime, tre "presidenti"

La Bosnia-Erzegovina è divisa tra un'entità serba, la Republika Srpska (Repubblica serba di Bosnia-Erzegovina), e una Federazione croato-bosniaca: questo complesso sistema politico è stato ereditato dall'Accordo di pace di Dayton (1-21 novembre 1995), che hanno posto fine alla Guerra in Bosnia-Erzegovina, in cui sono morte 100.000 persone, tra il 1992 e il 1995.

In un sondaggio realizzato ad agosto, oltre il 90% degli abitanti dell'entità croato-musulmana della Bosnia-Erzegovina ha dichiarato di sostenere l'adesione del Paese all'Ue, contro il 54,5% della comunità serba.

"Questo status di candidato avrebbe dovuto essere concesso alla Bosnia diversi anni fa. Comprendiamo, ovviamente, che questa accelerazione della marcia verso l'Ue sta avvenendo a causa di determinate circostanze geopolitiche", ha commentato Željka Cvijanović, deputata serba, dal 16 novembre alla guida della presidenza collegiale bosniaca.

"È ora che il popolo della Bosnia-Erzegovina riceva un messaggio positivo dall'Unione europea", ha aggiunto Denis Bećirović, membro bosniaco della presidenza.

Il terzo membro attuale della presidenza della Bosnia-Erzegovina, in rappresentanza dell'entità croata, è Željko Komšić.

Armin Durgut/Armin Durgut
I tre "presidenti" della Bosnia-Erzegovina. (Sarajevo, 16.11.2022)Armin Durgut/Armin Durgut

"Slancio positivo" europeo

Il capo della politica estera dell'Ue, lo spagnolo Josep Borrell, ha sottolineato la necessità di "dare uno slancio positivo", osservando che la guerra in Ucraina ha dato "un nuovo significato geopolitico" all'allargamento dell'Unione europea, "un investimento a lungo termine in pace, prosperità e stabilità per il nostro continente".

Da parte sua, il Commissario all'Allargamento, l'ungherese Oliver Varhelyi, aveva invitato i leader della Bosnia-Erzegovina "a sfruttare al meglio questa opportunità storica e ad attuare rapidamente le misure elencate nella raccomandazione" della Commissione.

Scrive Varhelyi in un tweet:
"L'Europa consegna! Oggi abbiamo raggiunto un'altra pietra miliare nella politica Ue di allargamento. Il Consiglio raccomanda di concedere lo status di candidato alla Bosnia-Erzegovina. Il percorso Ue è aperto! Abbiamo grandi speranze e aspettative che le 14 priorità-chiave vengano realizzate a beneficio dei cittadini".

Giovedì la decisione

Il Consiglio Affari Generali attende la conferma di questa decisione da parte del Consiglio europeo, in calendario giovedì 15 dicembre a Bruxelles.
Per il "Sì" definitivo serve l'unanimità dei 27 Paesi membri. 

Sette Paesi sono già ufficialmente candidati all'adesione all'Ue: Turchia (dal 1999, processo ora congelato), Macedonia del Nord (2005), Montenegro (2010), Serbia (2012), Albania (2014), Ucraina e Moldavia (2022).

Armin Durgut/Armin Durgut
Željka Cvijanović, attuale Presidente del collegio presidenziale alla guida della Bosnia, in carica dal 16 novembre 2022.Armin Durgut/Armin Durgut
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