A processo la truffa tedesca di Wirecard

In Germania si è aperto il processo a Wirecard. Fino a un paio di anni fa era la società di riferimento per i pagamenti online. Quotata in borsa è fallita, inghiottita da una voragine di debiti di quasi tre miliardi e mezzo di euro. Uno scandalo tipico della new economy con gli unicorni, ovvero quelle azienda valutate almeno un miliardo di euro, il cui valore schizza alle stelle in poco tempo, per poi precipitare lasciando dietro di sé armate di investitori rovinati.
In Germania si chiedono come sia stato possibile che tutti gli organismi di controllo siano saltati. Dietro una patina di teutonica professionalità si celava un'enorme truffa. Fra gli imputati Markus Braun, ex amministratore delegato ed altri quadri dell'azienda. Come Jan Marsalek, altra figura centrale della storia e manager che sarebbe riparato in Russia.
Appena due anni fa gli inquirenti avevano scoperto che un quarto dell'intero bilancio della società, circa due miliardi di euro, semplicemente non esisteva se non sulla carta. Il resto del debito interessava altri ambiti. Il processo dovrebbe durare almeno fino al 2024. Le condanne sono certe. I rimborsi meno.