G20, guerra, crisi economica e mercato energetico. I grandi temi in agenda a Bali

Il presidente cinese Xi Jinping - vertice del G20 - Indonesia
Il presidente cinese Xi Jinping - vertice del G20 - Indonesia Diritti d'autore Leon Neal/WPA Rota
Di Debora Gandini
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Nella bozza della dichiarazione di Bali la condanna dell’uso di armi nucleari e l’impegno comune contro la crisi alimentare

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Incontri e faccia a faccia a Bali per i leader dell'Unione europea che al G20 hanno condannato con forza la guerra in Ucraina, sottolineando che sta causando immense sofferenze umane e limitando la crescita. I politici europei hanno cercato di persuadere i colleghi dei vari paesi in via di sviluppo a unire le forze per esercitare forti pressioni su Mosca su tutti i fronti. Un messaggio che comincia a farsi strada.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sottolineato che “È doveroso che sia ben chiaro che questa guerra, questa aggressione non può essere accettata. Le conseguenze che questo conflitto avrà sul resto del mondo peseranno su molti fronti, a partire dall’energia e poi sull’economia. Conseguenze che devono essere attentamente osservate perché avranno effetti negativi. Allo stesso tempo dobbiamo anche chiarire che l'uso di armi nucleari non è un'opzione".

Se c'è un muro da abbattere per approvare una risoluzione che condanni la Russia, quel muro è la Cina. Diversi leader del G20 hanno chiesto a Xi Jinping di fare pressioni su Mosca per porre fine alla guerra. Messaggio recepito anche se il presidente cinese non sembra per ora intenzionato ad ulteriori mosse.

Di fronte a una raffica di critiche più o meno dirette, il ministro degli Esteri russo ha accusato ancora una volta l'Ucraina facendo notare che Mosca è pronta a negoziare ma Kiev non lo è. Secondo Sergey Lavrov "Tutti i problemi sono imputabili alla parte ucraina, ha detto Lavrov, che rifiuta categoricamente di tenere qualsiasi colloquio e propone condizioni ovviamente irrealistiche e inadeguate a questa situazione".

Mentre Lavrov lasciava il G20 nel primo giorno di lavori, il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni, incontrando il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato il suo fermo sostegno all'Ucraina e alla NATO. Dopo il leader della Casa Bianca la Meloni ha avuto un faccia a faccia con il presidente turco Reçep Tayyip Erdogan, uno dei politici che ha compiuto più sforzi nella mediazione tra Mosca e Kiev. 

Guerra e crisi alimentare

Al vertice indonesiano, i capi di Stato e di governo hanno discusso anche delle conseguenze innescate dal conflitto nel mondo, come la crisi alimentare.

“Siamo profondamente preoccupati per le sfide alla sicurezza alimentare globale esacerbate dagli attuali conflitti e tensioni”, si legge nella bozza del comunicato finale. “Ci impegneremo a intraprendere azioni urgenti per salvare vite umane, prevenire la fame e la malnutrizione, in particolare per affrontare le vulnerabilità dei Paesi in via di sviluppo. Chiediamo un’accelerazione della trasformazione verso un’agricoltura sostenibile e resiliente”, hanno sottolineato i leader del G20.

La Turchia e le Nazioni Unite già hanno siglato due accordi per allentare la tensione e prevenire l’insicurezza alimentare, soprattutto nei Paesi africani. 

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