I lavoratori chiedevano aumenti salariali del 10 per cento, la compagnia ha concesso un +5% e un bonus una tantum. Polemiche per i 6 mln di euro di retribuzione del presidente di TotalEnergies
Si avvia verso la fine lo sciopero dei lavoratori delle raffinerie in Francia Dopo tre settimane, soltanto due siti di TotalEnergies restano ancora bloccati per la protesta, quelli di Feyzin, vicino Lione, e quello di Gonfreville, in Normandia. In tutti gli altri siti, il movimento di protesta si è concluso, ha dichiarato un rappresentante della CGT, l'ultimo sindacato a firmare gli accordi. Ripreso il lavoro nelle raffinerie de La Mede a Marsiglia e nel deposito di Dunkerque, nel nord.
Lo sciopero, che ha creato penuria e disagi nella distribuzione di carburante in tutto il paese, era rivolto a ottenere aumenti salariali, in un contesto di alta inflazione e di superprofitti realizzati da TotalEnergies. Ad infiammare lo scontro anche le polemiche per i 6 milioni di retribuzione annuale del presidente della compagnia petrolifera, Patrick Pouyanné.
L'accordo che chiude la vertenza, non firmato dalla CGT, prevede un aumento salariale del 5 per cento (i lavoratori chiedevano il 10), e un bonus una tantum tra i 3000 e i 6000 euro.