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Gas, ci si prepara al razionamento

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Di euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Macron invita i francesi ad "azioni volontarie" per risparmiare il 10 per cento dei consumi. La Germania mantiene accese le centrali nucleari che erano destinate a venire fermate

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In tutta Europa ci si prepara a ridurre, volenti o nolenti, i consumi energetici in vista dell'inverno. In Francia il presidente Emmanuel Macron si è rivolto ai cittadini per chiedere uno sforzo volontario, ma il governo sta elaborando dei piani per il razionamento del gas. "Se ci comportiamo collettivamente in modo più sobrio con un risparmio generalizzato, allora non ci saranno razionamenti e non ci saranno interruzioni della corrente. Se avremo un inverno molto freddo, se sarà richiesta la solidarietà europea, potremo superarlo se saremo capaci di risparmiare il 10%".

Dalla Francia gas alla Germania

Macron ha annunciato che la Francia fornirà del gas alla Germania in cambio di energia elettrica, nel quadro della solidarietà europea, dopo che la Russia ha chiuso del tutto il flusso del gasdotto Nord Stream. In questo quadro la Commissione europea annuncia sui socia l la messa a punto di azioni per aiutare le famiglie e le imprese vulnerabili a far fronte all'impennata dei prezzi dell'energia. La presidente della Commissione Von der Leyen torna a parlare di tetto al prezzo del gas e promette sostegni ai produttori di elettricità che accusino problemi di liquidità.

Dal canto suo la Germania, tornando sui propri passi, ha deciso il mantemimento in stand-by di due centrali nucleari ben oltre la fine dell'anno, come era stato previsto. Il ministro dell'Economia Robert Habeck spiega che "questa crisi rappresenta un gigantesco stress test", che spinge il paese a rivedere le proprie decisioni di fermare gli impianti atomici. "Dobbiamo mettere due centrali in stand-by in modo da poterle utilizzare se la situazione dovesse richiederlo. Non dobbiamo privarci di questa opzione".

Mosca: "Nord Stream fermo per colpa delle sanzioni"

Mentre Bruxelles accusa la Russia di usare il gas come strumento politico di pressione, Mosca replica affermando che le sanzioni occidentali siano la sola causa del blocco del gasdotto Nord Stream, ufficialmente fermo perché le sanzioni impediscono la corretta manutenzione.

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