L'abisso della pedofilia nella Chiesa Cattolica, il caso Portogallo

Il vaso di Pandora della pedofilia nell'insieme della Chiesa cattolica continua a svelare abissi insospettabili. La Conferenza Episcopale Portoghese, sull'esempio di quella francese, ha istituito nel 2021 una commissione indipedente d'indagine che ha raccolto centinaia di testimonianze sui casi di abusi messi in atto negli anni dai religiosi lusitani.
La punta dell'iceberg
Si crede tuttavia che le testimonianze emerse siano solo la punta dell'iceberg di quanto accaduto. Di 300 denunce solo 16 sono arrivate alla magistratura, tutte le altre sono state commesse più di 20 anni fa e non è più possibile avviare procedure penali. Come accaduto in Francia i vescovi portoghesi hanno sottoscritto che l'organismo di studio operi in totale indipendenza. In Francia l'ex cardinale cardinale Philippe Barbarin è stato processato dal tribunale di Lione per aver negletto casi di pedofilia della sua diocesi, per questo motivo Papa Francesco ha poi accetto le sue dimissioni dalla carica di arcivescovo di Lione.
Gli ambiti comuni del crimine sessuale
Come in Francia anche in Portogallo gli abusi sarebbero avvenuti durante il catechismo, negli incontri o durante i campi vacanza degli scout, fra i gruppi giovanili. Spesso le vittime si trovavano in svantaggio fisico ed emotivo di fronte all'abusatore. Secondo uno psichiatra infantile membro della commissione sono comunque emerse indicazioni d' insabbiamento dei casi da parte dei vescovi lusitani. Per questo sono state inviate richieste di interrogatorio a 21 vescovi portoghesi, di cui cinque non hanno fornito alcuna risposta. Intanto anche in Portogallo la commissione indipendente ha potuto avere accesso agli archivi riservati conservati nelle diocesi.