Dati Onu preoccupanti: gli sfollati sono più che raddoppiati in dieci anni, ma il report, riferito al 2021, non prende ancora in considerazione la crisi in Ucraina. Siria, Afghanistan, Myanmar e Sud Sudan i Paesi con più rifugiati nel mondo. Particolare attenzione alla situazione del Venezuela
La crisi provocata dalla guerra in Ucraina ha riportato sotto i riflettori la situazione dei rifugiati in tutto il mondo, proprio mentre, il 20 giugno, si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato (World Refugee Day).
Ma le ultime cifre annuali pubblicate dalle Nazioni Unite sono preoccupanti.
In totale, quasi 90 milioni di persone sono considerate sfollate in tutto il Pianeta, più dell'1% della popolazione mondiale.
Dopo anni di relativa stabilità, la cifra è aumentata - più che raddoppiata - nell'ultimo decennio.
Secondo le Nazioni Unite, il numero di rifugiati è salito a 27,1 milioni e più di 53 milioni di persone sono sfollate internamente.
Accoglienza europea
Il numero di richiedenti asilo ufficiali ha superato i quattro milioni e mezzo nel 2021.
La Germania è il Paese dell'Unione europea che ha ricevuto il maggior numero di nuove domande di asilo.
In Europa occidentale, la Germania ha riconosciuto quasi 80mila nuovi rifugiati, seguita dalla Francia con 51mila e dall'Italia con 21mila.
Il discorso di Mattarella
Turchia accogliente
La Turchia ospita più rifugiati di qualsiasi altro Paese, con oltre 3,8 milioni, il 15% di tutte le persone sfollate oltre confine a livello globale.
In tutto il mondo, solo quattro Paesi (Germania, Turchia, Pakistan e Uganda) hanno accolto quasi un terzo di tutti i rifugiati.
Quattro Paesi "fragili"
La guerra e le persecuzioni religiose rimangono le cause principali di fuga dei rifugiati.
Fino all'invasione dell'Ucraina, non inclusa in questo ultimo rapporto, il perdurante conflitto siriano era la principale ragione di fuga.
Quasi la metà di tutti i rifugiati proviene da una manciata di Paesi: oltre alla Siria, l'elenco comprende Afghanistan, Sud Sudan e Myanmar.
Caso-Venezuela
Il rapporto dedica particolare attenzione anche alla situazione del Venezuela, che l'Agenzia dell'Onu per i Rifugiati (UNHCR) definisce come "la seconda più grande crisi di mobilità forzata al mondo", con circa sei milioni di rifugiati e migranti venezuelani dislocati in tutto il mondo.