Ucraina: Azot non raccoglie l'ultimatum russo, continua la resistenza

Secondo i filorussi che avanzano in città ieri, malgrado l'istituzione di un corridoio umanitario, solo un anziano sarebbe uscito dalla fabrica Azot di Severodonetsk, icona della resistenza della città all'invasione russa come l'acciaieria Azostal di Mariupol. "Arrendetevi" avevano intimato i generali russi ai soldati ucraini di Azot che però non hanno raccolto e continuano a resistere inisieme a 500 i civili rifugiati nell'impianto chimico. Tra questi anche 40 bambini.
Cibo elettricità e acqua scarseggiano nel rifugio
Tutti sono intrappolati sottoterra, non si esce anche per il timore di finire deportati, mentre cibo, elettricità e acqua iniziano a scarseggiare. Saviano Abreu, dell'ufficio affari umanitari delle Nazioni Unite, ha lanciato un appello "entrambe le parti in conflitto hanno l'obbligo di proteggere i civili in base al diritto internazionale, non è un'opzione: devono assicurare alle persone che vogliono lasciare la città di poterlo fare in sicurezza". In sintesi un appello a non usare i civili come scudi umani.
"Servono armi", è l'appello di Kiev, raccolto dagli Stati Uniti: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha pubblicamente ringraziato, nel suo ultimo messaggio notturno, il capo di Stato americano Joe Biden che in una telefonata ha promesso armi per il valore di un miliardo di dollari a Kiev.
Sarà Kiev a decidere quando finisce la guerra
Quando e a quali condizioni la guerra finirà, però, dicono dalla Casa Bianca, spetta a Kiev deciderlo. Il fronte diplomatico, insomma, è un altra storia.
Nella notte Macron, Draghi e Scholz in viaggio in treno verso Kiev
A questo capitolo, attesa per l'arrivo nella capitale ucraina del presidente francese Emmanuel Macron, presidente di turno dell'Unione con Mario Draghi e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. La missione, annunciata da giorni, è prevista per oggi. I tre hanno viaggiato in treno nella notte verso Kiev mantenendo uno stile dimesso.