In Estonia, uno scrittore apre la prima riserva al mondo per introversi

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screengrab Euronews Diritti d'autore Il cartello che delimita la "riserva"
Di Euronew
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Valdur Mikita è uno scrittore e semiologo che, nella sua vecchia tenuta d'infanzia, ha voluto aprire un rifugio dove si possa pensare in pace ai massimi sistemi

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Nei casi migliori sono scambiati spesso per altezzosi o snob; e qualche volta li si considera socialmente disadattati.

Fatto è che, specialmente con i bagordi post-pandemici ancora in corso, il rutilante mondo contemporaneo va diventando sempre meno a misura di introverso.

Lo ha capito bene Valdur Mikita, scrittore e semiologo estone che per gli introversi, nelle campagne attorno alla sua tenuta d'infanzia, ha addirittura aperto una riserva: un posto dove, anziché perdersi in chiacchiere, si possa pensare in pace ai massimi sistemi.

"Proprio per questo - spiega Mikita - abbiamo bisogno di un luogo tranquillo in cui anche gli introversi possano godere di pensieri, passeggiate e riflessioni sulle cose più importanti della vita. Ecco perché, secondo me,questo  è il posto giusto per creare la prima riserva per introversi al mondo".

Delimitata da un cartello verde con su scritto "Introvertide Kaitseala" ("riserva per gli introversi", per l'appunto), la "riserva" sorge nelle colline attraversare dal fiumeÕhne, nel sobborgo di Suislepa.

Lo scrittore, che dell'introversione ha probabilmente una concezione un tantino radicale, ha posto un'unica norma a regolare la vita sociale : ogni evento organizzato sull'area può accogliere un massimo di un partecipante

Un modo, secondo Mikita, di ripensare anche le periferie e i sobborghi meno battuti dalle folle a caccia di divertimento

"Questi luoghi devono semplicemente essere ripensati, per trovare una funzione anche per loro" spiega. "E, secondo me, iniziare con un esperimento del genere potrebbe essere il punto di partenza per capire come le nostre periferie possano diventare qualcos'altro".

Il primo evento organizzato nella riserva è stata la presentazione introversa di "Mõtterändur" (ossia, Viaggiatore del pensiero), il nuovo libro di Mikita. Che in effetti, visto il contesto, non poteva avere titolo migliore

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