La guerra in Ucraina blocca anche i porti della Crimea

L'industria ittica della Crimea sta subendo gravi danni a causa del conflitto in Ucraina
L'industria ittica della Crimea sta subendo gravi danni a causa del conflitto in Ucraina Diritti d'autore Francisco Seco/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
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La repubblica autonoma annessa alla Federazione Russa dal 2014 affaccia su Mar Nero e Mar d'Azov, dove il dispiegamento della flotta di Mosca impedisce la navigazione a qualsiasi altra imbarcazione. Grosse perdite per l'industria ittica

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I porti ucraini rimangono bloccati dalla presenza della flotta russa nel Mar Nero, che attualmente impedisce di salpare a una settantina di navi, provocando gravi danni ai traffici commerciali del Paese e alle filiere alimentari di tutto il mondo. 

Ma a soffrire le conseguenze di questa situazione sono pure i pescatori della Crimea, territorio governato di fatto da una repubblica autonoma annessa alla Russia dal 2014. Impossibile cacciare scorfani, sgombri e gamberetti con le navi da guerra a poche miglia.

Navigazione interdetta

Tutto il traffico marittimo è stato completamente interrotto dall'inizio della cosiddetta “operazione militare speciale” il 24 febbraio 2022, nella zona d'acqua nord-occidentale del Mar Nero, che va da Capo Chersoneso a Golfo di Karkinit. 

Nessuna imbarcazione può navigare, comprese le barche dei pescatori. I pescherecci della Crimea nord-occidentale restano quindi all'ancora, perdendo giornate di pesca e mancando le consegne previste. 

La pesca è stata completamente interrotta per 63 aziende dall'inizio dell'operazione speciale, mentre altre 22 non possono recuperare gamberetti, ha fatto sapere il governo locale.

Gravi danni al settore ittico

Il capo di governo della Crimea Yuri Gotsanyuk parla di danni irreparabili alle aziende del settore, che potrebbero mettere a rischio la sicurezza alimentare della penisola, come riporta il portale Morevsti

Per sostenere l'economia locale, la federazione russa ha stanziato una serie di compensazioni a favore delle imprese danneggiate, tra cui sgravi fiscali sui bilanci e sugli stipendi dei lavoratori. Il ministro dell'Agricoltura della Crimea aveva anche proposto di allocare per il settore 12 milioni di rubli da un fondo di riserva.

 "Per il 2022 ci spetterebbero 100 tonnellate di rombo e pesce piatto, una parte della quota totale della Crimea, che ammonta a 352 tonnellate", dice Andrey Bezukh, imprenditore del settore. "Non sappiamo cosa accadrà dopo. L'azienda sta subendo pesanti perdite, i dipendenti sono impauriti e costretti a cercarsi un altro lavoro in questo periodo". Un altro effetto indesiderato della guerra sull'economia russa.

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