Zelensky a Davos: armi a Ucraina miglior investimento per la stabilità

Volodymyr Zelensky
Volodymyr Zelensky Diritti d'autore Markus Schreiber/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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Di Giulia Avataneo Agenzie:  ANSA
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Le armi all'Ucraina sono il miglior investimento per garantire la stabilità, ha detto Zelensky al World Economic Forum di Davos

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Intervenuto al World Economic Forum di Davos, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ha dichiarato mercoledì che l'Occidente rimane diviso nel sostegno all'Ucraina.

"Il primo fattore riguarda le le armi. La mia domanda è: c'è questa unità nella pratica? Non la vedo. Avremo un enorme vantaggio sulla Russia solo quando siamo veramente uniti", ha detto Zelensky, intervenuto da Kiev.

"È stato introdotto il sesto pacchetto di sanzioni? No, L'Ungheria non è soddisfatta. C'è qualcosa che non va con il petrolio. Vedono il mondo in modo diverso. Gli viene detto: In Ucraina la gente muore, i bambini muoiono. Vengono uccisi come in Texas, dove l'assassino aveva 18 anni. Ci sono persone così. Non mi sorprende. Ma anche nel nostro Paese - ci sono soldati russi 18enni che hanno torturato dei bambini. "

Destinataria delle critiche di Zelensky anche la Turchia del presidente Erdogan, che si è messo di traverso sulla storica richiesta di adesione alla Nato da parte di Svezia e Finlandia.

Il presidente ucraino, parlando in un video messaggio del peggioramento della situazione nella regione del Donbass, ha chiesto ai governi stranieri di continuare a fornire supporto militare sotto forma di armi ed equipaggiamenti perchè questo è "il miglior investimento per mantenere la stabilità nel mondo".

Le critiche di Vucic

Voce fuori dal coro quella del presidente serbo Aleksandar Vučić, che ha criticato l'"atmosfera a senso unico" sull'Ucraina che a suo avviso domina al Forum economico mondiale di Davos. Per Vučić, unico presidente europeo a essersi opposto alle sanzioni a Mosca, al Wef non vi è alcuna comprensione per Paesi che sono su posizioni differenti e non si sono schierati in modo netto e ultimativo con una delle parti in conflitto.

"Non esiste un tale tipo di comprensione, abbiamo assunto una chiara posizione politica e abbiamo condannato l'attacco all'Ucraina, ma si vive in un mondo nel quale domina l'isteria e non vi sono colloqui razionali", ha detto Vucic ai media serbi al suo seguito a Davos.

Voce fuori dal coro

Pur condannando la violazione dell'integrità territoriale dell'Ucraina, Belgrado si rifiuta di aderire alle sanzioni occidentali contro la Russia invocando gli interessi nazionali della Serbia, a cominciare dalle forniture energetiche a prezzi di favore e dall'appoggio russo sul Kosovo.

Nei prossimi giorni Vucic avrà un colloquio con Vladimir Putin per concordare l'eventuale prosecuzione delle forniture di gas russo alla Serbia a un prezzo di grande favore rispetto a quelli praticati sui mercati mondiali. Il presidente serbo, a conferma dell'atmosfera di isteria antirussa sul conflitto in Ucraina, ha aggiunto che tutti i giornali hanno definito uno scandalo il fatto che la delegazione cinese non ha applaudito l'intervento fatto al Forum di Davos dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

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