Georgia, le sanzioni contro gli oligarchi russi penalizzano l'acqua Borjomi

Tra gli alberi della gola di Borjomi, nella Georgia centrale, si nascondono alcune delle sorgenti di acqua minerale più famose d'Europa. Conosciuta per le sue proprietà benefiche, l'acqua che sgorga da queste sorgenti è imbottigliata per essere venduta in Georgia ma soprattutto esportata. Un vero orgoglio nazionale dell’ex repubblica sovietica.
Ma oggi tutto potrebbe cambiare. I dipendenti della fabbrica di Borjomi stanno protestando contro la sua possibile chiusura. "Vogliamo sapere perchè hanno sospeso la produzione" protesta Nika, dipendente dell'azienda. "Perchè hanno smesso di produrre l'acqua minerale che è molto richiesta in Georgia?".
Dopo la caduta dell'Urss, la fabbrica Borjomi veenne privatizzata, fino alla cessione in mano russa, nel 2013 quando a comprare l'azienda per 300 milioni di dollari fu il gruppo "Alfa group", appartenente al miliardario Mikhail Friedman.
Ora l'azienda Borjomi soffre delle sanzioni internazionali contro il suo proprietario e ha annunciato la sospensione della produzione fino a data da destinarsi. Le attivitià legate all'acqua minerale sono una risorsa economica importante per la regione e per tutto il Paese
“Borjomi è la più impotante acqua minerale in Georgia, quella che ci rende famosi nel mondo", dice Nino Lobzhanidze, economista. "Le acque minerali sono tra i dieci prodotti georgiani più esportati nel mondo. Ecco perchè è essenziale salvare Borjomi".
Nel giro di qualche settimana la fabbrica di acqua minerale Borjomi rischia di passare da fiore all'occhiello georgiano a possibile disastro sociale.