Guerra in Ucraina: missili su stazione ferroviaria nell'Est del Paese, si contano i morti

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Ci sono almeno 39 morti e un centinaio di feriti nell'attacco aereo ai danni della stazione ferroviaria di Kramatorsk

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La Russia ha bombardato con un attacco aereo la stazione ferroviaria di Kramatorsk, nell'Ucraina orientale.

Fonti ufficiali parlano di almeno 39 morti, di cui 4 minori, e un centinaio di feriti: uno dei missili impiegati riportava la scritta in cirillico "per i bambini".

La stazione era utilizzata per evacuare le persone dalle aree bombardate dalle forze russe.

In un discorso (in virtuale) al parlamento finlandese, il presidente ucraino condanna l'attacco.

"Questo è solo un terminal ferroviario di base - dice Volodymyr Zelensky - una normalissima città nell'est dell'Ucraina: è così che la Russia è arrivata a proteggere il Donbass, ecco come vedono la protezione della popolazione di lingua russa, questo è il 44esimo giorno della nostra realtà".

Zelensky ha quindi invitato i presenti ad osservare un minuto di silenzio in onore delle vittime della guerra.

Il Cremlino continua a negare

Mosca, intanto, nega di essere responsabile di questo attacco e dice che si tratta di un'altra provocazione da parte degli ucraini, che utilizzerebbero proprio quel tipo di missili.

In un tweet, anche l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, a Kiev insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, condanna "fermamente l'attacco indiscriminato contro la stazione ferroviaria", definendo la guerra "ingiustificata e causa di sofferenze umane".

Un forte segnale di sostegno globale è giunto all'Ucraina dopo lo shock provocato dalle immagini del presunto massacro di civili durante l'occupazione delle truppe russe a Bucha, dove sono stati identificati un centinaio di cadaveri, già residenti locali.

Un cronista presente sul posto ha riferito di aver visto molti corpi in sacchi per cadaveri e centinaia di persone assiepate nei paraggi della stazione nella speranza di lasciare la città.

Il responsabile delle Ferrovie ucraine, Oleksandr Kamychin, ha definito l'accaduto un "un bombardamento deliberato".

Vittime ovunque

Il 43esimo giorno di guerra in Ucraina si era chiuso con le parole del procuratore generale Iryna Venediktova che ha dichiarato che 26 corpi sono stati rinvenuti a Borodyanka, centro urbano 25 chilometri a ovest di Bucha dovealeggia il sospsetto che si siano compiuti gli stessi orrori di Bucha.

Ipotesi sostenuta dallo stesso presidente ucraino, Volodymyr Zelensky: "I rilievi a Borodyanka ci dicono che lì è stato molto molto peggio lì. I russi hanno fatto ancora più vittime. Senza parlare di ciò che accadrà quando il mondo scoprirà tutta la verità su ciò che l'esercito russo ha fatto a Mariupol. Lì, in quasi tutte le strade si è ripetuto ciò che il mondo ha visto a Bucha e in altre città della regione di Kiev. La stessa crudeltà. Gli stessi terribili crimini".

Per difendersi, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, incontrando a Bruxelles i vertice della Nato ha chiesto ancora armi da dare all'Ucraina già nei prossimi giorni, non si può attendere oltre.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken: "I resoconti di stupri, uccisioni e torture sono sempre più dettagliati. Non solo Bucha, sono molte altre le città che la Russia ha occupato e e altre che sono ancora occupate. Luoghi in cui dobbiamo presumere che i soldati russi stiano commettendo atrocità proprio adesso".

Da Mariupol, città portuale ancora sotto assedio, arriva l'allarme del sindaco più di centomila persone devono essere evacuate, ha parlato di catastrofe umanitaria. Parlando di Mariupol, il presidente Zelensky si è rivolto al parlamento greco e ha chiesto di usare la propria influenza per salvare i civili molti dei quali vantano ancora origini greche. Oltre 5000 civili sono stati uccisi dall'inizio della guerra, stando ai dati ucraini, di questi oltre 200 erano bambini.

AP Photo
esodo dal DonbassAP Photo

L'esodo dal Donbass. Colpita stazione ferroviaria

In attesa della grande offensiva russa nel Donbass, da più parti si allerta la popolazione locale a partire. Operazione resa quasi impossibile dai bombardamenti russi che, stando ai media ucraini, hanno preso di mira la sola linea ferroviaria che collega la regione con 

Oltre 1400 persone hanno lasciato la regione di Lugansk nelle ultime 24 ore, 1200 sono partite da Mariupol e da Zaporizhzhia.

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AP
Denis, residente a SeverodonetskAP

Denis lavorava nell'edilizia nella cittadina di Severodonetsk dice che "siamo costretti a evacuare in fretta la nostra città natale perché la situazione è molto tesa, anche se i nostri nervi sono fatti di acciaio. Dobbiamo andarcene ora finché c'è ancora la possibilità. Non voglio che nella nostra città, Severodanetsk, accada quanto è successo a Mariupol ma è quello che si dice".

Ap
Alexei, ex tassistaAp

Tutti danno il proprio contributo, Alexei faceva il tassista prima del conflitto adesso usa la propria auto per aiutare i suoi concittadini a andare in un posto più sicuro. È pericoloso ma è il suo contributo alla guerra contro i russi. "Non dobbiamo imbracciare le armi - commenta - possiamo aiutare anche in altro modo".

E da queste zone si fugge con tutti i mezzi ancora a disposizione. La prossima offensiva russa sarà tremenda. In gioco non c'è molto di più del prestigio dell'Armata rossa.

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