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Giappone: digitalizzazione e nuove tecnologie per ripopolare le aree rurali

Giappone: digitalizzazione e nuove tecnologie per ripopolare le aree rurali
Diritti d'autore euronews
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Di Laurence Alexandrowicz
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Il paese sta rivitalizzando le sue zone rurali, attirando nuovi abitanti, per far fronte all'invecchiamento della popolazione. Il tutto attraverso l'utilizzo di tecnologie digitali

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Come si può rivitalizzare e rendere nuovamente attraenti le regioni spopolate? Il Giappone, di fronte all'invecchiamento della popolazione, propone delle soluzioni particolarmente interessanti nel suo programma Digital Garden City. Tutto questo viene fatto grazie alla tecnologia digitale. 

In 60 anni Kamiyama ha perso il 70% della sua popolazione. Eppure oggi è un modello. A rivitalizzare questo villaggio di montagna di 5.000 abitanti sono stati lo spirito d'iniziativa di Ominani Shinya, originario del posto, e lo sviluppo della banda larga. "Volevo vedere se avrei potuto trasformare questo posto in una Silicon Valley - ha detto Ominami - così ho iniziato la digitalizzazione della città". Ominami è il direttore di Green Valley, organizzazione senza scopo di lucro fondata nel 2004 che sostiene le aziende che decidono di trasferirsi nella regione.

Una decina di aziende hanno installato qui i loro uffici, spesso in case tradizionali ristrutturate. La maggior parte di loro lavora nel settore dell'informatica e delle telecomunicazioni. Grazie al sostegno di Green Valley Sumita Tetsu, un imprenditore di Tokyo, ha aperto nel 2013 il più grande ufficio satellite del villaggio, con una quindicina di dipendenti. "Nel nostro caso i dipendenti possono scegliere di lavorare a Tokyo o a Kamiyama - dice Sumita -. Il lavoro e lo stipendio sono fondamentalmente gli stessi in entrambe le sedi. Penso che il numero di aziende che utilizzano la tecnologia digitale aumenterà nelle zone rurali".

Oggi sono più le persone che si trasferiscono nel villaggio che quelle che se ne vanno. Il 70% dei bambini dell'asilo provengono da famiglie arrivate da fuori. Lo sviluppo di Kamiyama è iniziato nel 1999 con l'accoglienza di artisti giapponesi e stranieri. Poi Green Valley si è posta un altro obiettivo: rendere più facile per le aziende trasferirsi qui. "Vogliamo creare una città che sviluppi a pieno il suo potenziale - dice Takeuchi Kazuhiro, amministratore delegato di Green Valley -. Così sosteniamo queste aziende, mettendole in contatto con le persone del posto". 

Anche la città di Ina sta usando la tecnologia digitale per migliorare la vita dei suoi cittadini: ad esempio, fornendo assistenza sanitaria agli anziani che vivono in posti isolati. "Non ci sono molti medici nelle zone rurali del Giappone - dice Yasue Akira, responsabile della promozione delle nuove tecnologie per la città -. Per risolvere il problema, abbiamo pensato di portare i servizi sanitari ai pazienti, usando la tecnologia per l'assistenza medica a distanza".

Nelle Alpi giapponesi nevica spesso in inverno. Un ulteriore ostacolo per gli spostamenti. Le cliniche mobili - minivan attrezzati con schermi e connessione per la telemedicina - hanno rappresentato una svolta per le persone più anziane. Gli consente di sottoporsi alle visite mediche davanti alla propria abitazione: le consultazioni con i medici si svolgono in videoconferenza.

La rivitalizzazione non riguarda solo le zone rurali. Fukushima, dopo l'evacuazione causata dalla catastrofe nucleare del 2011, è una delle regioni che vuole attrarre nuovi residenti. Minamisoma è diventata un hub per le start-up, alcune delle quali provenienti da altre regioni. La città punta molto sull'innovazione. Digitalizzazione e nuove tecnologie svolgono un ruolo chiave nella rivitalizzazione della città. Il Fukushima Robot Test Field è un centro in cui vengono testati i robot, in particolare quelli progettati per essere usati in casi di emergenza.

"L'introduzione dei robot nelle zone rurali è molto promettente - dice Suzuki Shinji, direttore del centro -. Abbiamo bisogno di persone in grado di farli funzionare, ma anche di controllarli e di occuparsi della manutenzione.Penso che la creazione di questi posti di lavoro nelle zone rurali potrebbe contribuire a rivitalizzarle".

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