Crisi Russia-Ucraina, il ministro degli Esteri spagnolo a Kiev

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José Manuel Albares è in Ucraina, su invito dell'omologo ucraino, Dmytro Kuleba: a quest'ultimo ha ribadito l'impegno della Spagna per la "sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina"

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Da una parte la mobilitazione militare, dall’altra la diplomazia al lavoro: di fatto, mentre la Russia preme al confine con l’Ucraina, diversi Paesi europei rafforzano i loro meccanismi di difesa nel timore di un’invasione, mentre in Polonia (su ordine di Biden) sono arrivate altre truppe e altre attrezzature americane.

Intanto, il ministro Esteri spagnolo, José Manuel Albares, è a Kiev, su invito dell'omologo ucraino, Dmytro Kuleba.

A quest'ultimo, Albares ha ribadito l'impegno della Spagna per la "sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina".

"Siamo nel tempo del dialogo - dice Albares - lavoriamo a uno scenario in cui le differenze esistenti vengano risolte attraverso il dialogo che porti alla distensione e per questo è necessaria una riduzione dell'escalation".

Il diplomatico non ha chiarito la questione inerente la possibilità che la Spagna consegni armi all'Ucraina.

Albares ha quindi deposto una corona di fiori sulla parete dedicata alla memoria dei caduti nel conflitto armato nell'Ucraina orientale, accanto al monastero dorato di san Michele.

Il triangolo di Weimar

Intanto Germania, Francia e Polonia unite per preservare la pace in Europa e cercare una stabilizzazione della crisi ucraina entro qualche settimana.

Un obiettivo ribadito dal cancelliere tedesco, Olaf Scholf, dopo aver ricevuto a Berlino il Presidente francese, Emmanuel Macron, e il presidente polacco, Andrzej Duda.

L'incontro nel formato del triangolo di Weimar "è storico", hanno detto i tre leader, ricordando un vertice simile non si teneva da 11 anni a livelli di capi di Stato.

La priorità sul tavolo resta un dialogo ampio e innovativo con Mosca per "costruire garanzie nuove per la sicurezza e la stabilità in Europa".

Il clima è teso e la preoccupazione di un’escalation è evidente: “Il dispiegamento di truppe russe al confine è motivo di grande preoccupazione - ha sottolineato il cancelliere tedesco - un’ulteriore violazione dell'integrità territoriale e della sovranità dell'Ucraina è inaccettabile e avrebbe conseguenze di vasta portata per Mosca sia dal punto di vista politico, economico e geostrategico”.

Parole condivise dal Presidente polacco, che insiste sul fatto che è necessario trovare una soluzione per evitare la guerra: “Sicuramente è il nostro compito e riusciremo a portarlo a termine".

Duda ha ricordato che l'Europa non assiste a un dislocamento di truppe di questa portata dalla Seconda guerra mondiale, spiegando che quello che si vede è una "marcia senza precedenti lungo il confine ucraino".

Esercitazioni o prove di guerra

Il messaggio dei tre leader arriva dritto al mittente, Vladimir Putin, che ribadisce di non aver intenzione di innescare alcun conflitto.

Di fatto, però, la Russia continua ad ammassare soldati: sono oltre 100.000 i militari schierati, mentre proseguono le esercitazioni militari navali e aeree nella regione meridionale di Krasnodar.

Quello che desta grande preoccupazione ora è anche il movimento delle corazzate russe dirette verso il Mar Nero: altre tre flotte si apprestano ad attraversare lo stretto del Bosforo e dei Dardanelli, per un totale di sei navi da guerra.

Solo manovre ed esercitazioni su larga scala nell’aerea dicono fonti del Cremlino, ma il timore di una guerra reale cresce sempre di più.

Il Cremlino gela l’Eliseo

Colloqui, vertici, telefonate, conferme e smentite: l’ultima doccia fredda arriva dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che smentisce Macron sulle garanzie offerte da Putin di non invadere l’Ucraina.

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Peskov dice di essere pronto a dialogare con tutti, ma continua a denunciare l'atteggiamento della NATO e degli Stati Uniti che, sottolinea, non hanno ancora fornito una risposta soddisfacente alle richieste di garanzia di Mosca sulla sicurezza.

Da Mosca a Kiev: il presidente francese, prima di volare a Berlino, ha visto il leader ucraino Zelensky.

Macron si è detto certo che ormai ci sia "la possibilità di far progredire i negoziati" di pace fra Russia e Ucraina: i colloqui sono stati "molto fruttuosi, abbiamo una visione comune con lui sulle minacce e le sfide della sicurezza dell'Ucraina, dell'Europa intera, del mondo in generale", ha detto Zelensky.

Intanto, secondo il portavoce del Cremlino, Putin ha garantito che le truppe russe lasceranno le regioni della Bielorussia prossime al confine con l'Ucraina non appena termineranno le esercitazioni militari congiunte, il 20 febbraio, i soldati russi restano invece schierati lungo il confine ucraino.

Risorse addizionali per questo articolo • ANSA

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